I Preraffaelliti e l'Italia

Al Mar di Ravenna una grande mostra sul noto movimento inglese

Claudia Casali - Responsabile organizzazione mostre temporanee Mar di Ravenna

Con il termine "Preraffaellismo" si definisce un movimento artistico innovatore che letteralmente invase la cultura britannica a metà dell'Ottocento schierandosi contro l'accademismo dell'arte ufficiale, a favore di un'arte che partiva dai presupposti della letteratura e della figurazione medievale, prima di Raffaello, come si evince dal nome scelto. Gli artisti della confraternita preraffaellita si interessarono non solo a temi letterari o artistici: guardarono anche alla bellezza senza tempo del paesaggio, dell'architettura e delle città che incontravano nei loro frequenti ed appassionanti viaggi di studio. Due furono le figure chiave raccoglitrici di queste passioni italiane: da un lato Dante Gabriel Rossetti, dall'altro John Ruskin. Il primo era uno dei quattro figli di un esule italiano, scappato a Londra a causa delle persecuzioni del Governo borbone di Napoli. Rossetti visse fin da piccolo nella letteratura e nella cultura italiane: il padre insegnava lingua italiana e divenne professore all'Università di Londra. Il sogno di visitare l'Italia, però, per lui non si realizzò mai: nonostante i tanti bellissimi ricordi che i numerosi amici pittori gli portavano dai viaggi italiani, mai osò varcare la Manica e le Alpi per conoscere de visu l'amata Italia. Erano altissime le aspettative che Rossetti riponeva nel suo sogno italiano: avrebbe preferito vivere nelle emozioni della letteratura e dell'arte, piuttosto che provare una cocente delusione. Il suo fu quindi un viaggio letterario ed artistico che spinse però altri a viaggiare e ad ammirare le nostre meraviglie.
L'altra figura chiave di questo percorso preraffaellita è John Ruskin. Fin da piccolo era solito viaggiare in Italia con la famiglia in una sorta di grand tour, poi i viaggi si fecero sempre più frequenti e divennero il materiale dei suoi tanti studi sulla storia dell'arte, raccolti sia in Modern Painters che in Pietre di Venezia. Nei suoi viaggi era solito portare con sé amici pittori, come Burne-Jones, o incoraggiare amici pittori a viaggiare e a documentare per lui determinati edifici, paesaggi, opere d'arte. Per Ruskin l'Italia era un luogo magico da cui trarre ispirazione non solo artistica ma anche spirituale. Uno dei suoi grandi meriti fu quello di organizzare dettagliati rilievi di monumenti in diverse parti d'Italia ad opera di giovani artisti da lui assunti come Burgess, Bunney o Randal che documentarono le architetture italiane per la scuola di disegno a lui intitolata a Oxford. I disegni degli artisti preraffaelliti si caratterizzano per una meticolosa attenzione al dettaglio, al particolare essenziale e rilevante, nulla era lasciato alla distrazione.
Sia per Rossetti che per Ruskin l'esperienza culturale italiana aveva una dimensione didattico-morale nonché spirituale, di elevazione e in taluni casi di vera e propria "redenzione".
Attorno a queste due figure chiave gravita la mostra "I Preraffaelliti. Il sogno del '400 italiano" allestita negli spazi del Museo d'Arte della città di Ravenna in collaborazione con l'Ashmolean Museum di Oxford, e curata da Colin Harrison, Christopher Newall e Claudio Spadoni. Oltre 150 opere documentano gli interessi di questi artisti nei confronti dell'arte, della letteratura, del paesaggio e della storia italiani, partendo proprio dalle fonti di ispirazione: in mostra saranno esposte opere di Beato Angelico, di Perugino, di Bertucci, della Bottega di Gentile da Fabriano, per citarne solo alcuni. Un particolare risalto verrà dato alle incisioni di Carlo Lasinio dedicate al ciclo di affreschi del Camposanto di Pisa, documento su cui gli artisti inglesi studiarono e trassero spunto per importanti dipinti.
Divisa in sette sezioni l'esposizione affronta i temi letterari, l'influenza di Rossetti su certa sensibilità artistica, il ruolo di Ruskin e dei cosiddetti paesaggisti inglesi, la funzione archeologica e topografica del rilievo monumentale, Giovanni Costa e la pittura degli "Etruschi", l'esperienza musiva di Burne-Jones a Roma. Come afferma uno dei curatori, Christopher Newall, "L'Italia, con le sue città, fu luogo di pellegrinaggio divenendo una nuova Gerusalemme per persone che credettero in un'arte come costituente vitale di una vita civile ed elemento che ne dava piena giustificazione". La mostra sarà aperta tutti i giorni dal lunedì alla domenica fino al 6 giugno 2010. Per informazioni: www.museocitta.ra.it o tel.0544 482477.

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 17 [2010 - N.37]

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