Andar per grafica

L'impegno dell'IBC per diffondere la conoscenza delle opere grafiche e del loro valore storico, artistico, documentario e antropologico

Giuseppina Benassati - Istituto Beni Culturali - Soprintendenza per i beni librari e documentari

Se pensiamo che la Biblioteca Classense di Ravenna conserva alcune tra le più antiche immagini xilografiche prodotte in Europa - tra di esse i famosi Tarocchi quattrocenteschi rinvenuti dal bibliotecario Andrea Zoli nel verso delle coperte di antichi codici della biblioteca - e che il Museo delle Cappuccine di Bagnacavallo è uno dei luoghi di aggregazione di rilievo nazionale per la valorizzazione e la conservazione della produzione grafica contemporanea, il quadro si fa esaustivo, sia dal punto di vista storico che disciplinare. Non va trascurato che proprio a Ravenna, dagli anni Settanta, 'La Bottega' fondata da Giuseppe Maestri è stata luogo di promozione e fucina per la creazione di opere grafiche, e che hanno a lungo soggiornato autori del calibro di Tono Zancanaro.
Gran parte del patrimonio grafico conservato nelle istituzioni culturali è composto di fogli sciolti, anche se non mancano suite esemplate dai prestigiosi casi di Rossini e Piranesi, appartenenti al Mar e alla sua Pinacoteca e alla Classense.
Il patrimonio grafico in fogli sciolti delle istituzioni culturali della provincia ravennate è noto grazie a una campagna di censimento e catalogazione avviata dalla Soprintendenza per beni librari e documentari dell'IBC a metà dagli anni '80 del Novecento e tutt'ora in corso. Le opere conservate nelle biblioteche Classense di Ravenna e Manfrediana di Faenza, nonché quelle del Museo d'Arte della città di Ravenna e delle Cappuccine di Bagnacavallo (per la collezione storica), sono consultabili on line e disponibili al pubblico nel catalogo IMAGO <http://imago.sebina.it/SebinaOpacIMAGO/Opac>.
IMAGO è un catalogo specialistico di oltre un milione di informazioni bibliografiche su opere grafiche conservate nel territorio regionale; implementato e mantenuto dalla Soprintendenza, accoglierà, nell'arco del 2010, l'opera di revisione e di messa a disposizione dell'intero corpus, comprensivo delle immagini digitalizzate, della Manfrediana (ora presente con la sola Collezione Sabbatani).
Oltre al citato catalogo sono da menzionare due titoli della collana "IBC Immagini e Documenti. Imago", ove vengono trattate le collezioni esistenti sul territorio ravennate, il volume miscellaneo L'arti per via. Percorsi nella catalogazione delle opere grafiche (Bologna, Compositori, 2000), e la ricca monografia dedicata a La collezione Sabbatani. Capolavori della storia dell'incisione dal XV al XX secolo (Bologna, Compositori, 2002), edita per rendere nota un'importante collezione di opere grafiche donata alla Biblioteca Manfrediana dagli Eredi Sabbatani. Da ultimo il volume Stampatori e botteghe d'arte in Emilia Romagna edito nel 2009 per i tipi di Compositori, nel mettere a fuoco l'attività della stampa d'arte ha posto in luce l'esperienza veramente esemplare del citato Giuseppe Maestri, titolare di una bottega-laboratorio-studio-galleria la cui importante incidenza sulla cultura locale, e non solo, speriamo divengano presto oggetto di indagini e studi approfonditi.
Da non dimenticare che l'attività catalografica dell'IBC si è rivolta, nel corso del tempo, anche al Museo Giuseppe Ugonia di Brisighella; l'operato dell'omonimo peintre-graveur è infatti consultabile nel catalogo dell'IBC dedicato al patrimonio museale, raggiungibile dal dal sito istituzionale, alla 'voce' Banche dati e cataloghi all'indirizzo: http://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/samira/.
Difficile stendere questa nota senza menzionare la proficua collaborazione che da oltre venticinque anni si intrattiene con le istituzioni culturali tutte. Il lavoro sulla grafica intrapreso dalla Soprintendenza ha sicuramente condotto a una maggiore consapevolezza del valore storico, storico-artistico, documentario e anche antropologico, di opere tratte da matrici intagliate ed incise dal Quindicesimo secolo ai giorni nostri. Le opere grafiche delle collezioni ravennati sono entrate in un catalogo di scala regionale, inteso come luogo virtuale di studio, catalogazione e gestione di informazioni sui singoli documenti e sulle collezioni di pertinenza. Il lavoro attento e analitico sui singoli fogli ha fatto crescere l'esigenza della restituzione dei contesti di pertinenza, delle collezioni di cui sono parte. Grazie a un'evoluzione della prassi del catalogare -affinata grazie all'acquisizione di sempre nuove conoscenze disciplinari scaturite dall'esame diretto delle opere e dai continui adeguamenti di un software di catalogazione, Sebina, che ha accompagnato un lavoro ormai più che ventennale- si è passati ben oltre il trattamento dei dati specifici dei fogli incisi (artisti inventori, disegnatori, incisori, soggetti, temi e classi raffigurate, tecniche, carte e filigrane, stati e tirature); si sono implementate informazioni su collezioni e raccolte di appartenenza, si sono creati legami con opere differenti (disegni, libri, periodici). Il lavoro di analisi ha condotto a sintesi storiche, alla definizione di profili più ampi nei quali collocare gli studi specialistici sulla grafica.
Ciò che si è consolidato nel tempo non è stato un lavoro condotto con l'uso di sterili tecnicismi, ma una prassi catalografica che, individuato nello standard il mezzo per la rappresentazione dei dati, ne ha fatto lo strumento per la creazione di cataloghi integrati ove 'legami' tra differenti tipologie di materiali propongono 'letture' nuove di opere grafiche, documenti e collezioni. L'allargamento di campo della visione ha significato l'accoglienza e la conseguente restituzione del portato informativo di tutte le opere grafiche, non solo di quelle contraddistinte da un elevato valore storico-artistico. L'approccio specialistico, la visione interdisciplinare, l'uso di strumenti di catalogazione condivisi con il mondo bibliotecario, hanno sicuramente agevolato un processo di gestione, elaborazione e messa a disposizione di dati che è anche divenuto strumento per riflessioni intorno al significato che, oggi, hanno la redazione di un catalogo, di un catalogo ragionato e di un repertorio di opere grafiche. La gestione quotidiana di un catalogo di oltre un milione di dati, continuamente rivisti e raffinati alla luce delle catalogazioni di sempre nuovi fogli, ha dimostrato che lo strumento cartaceo dei grandi repertori è reperto storico, non più summa delle conoscenze. Consapevolezza scomoda, greve di un'implicita sfida a poteri consolidati e a conoscenze obsolete. Noi di IMAGO lavoriamo con un unico obiettivo: diffondere la conoscenza sulla grafica a partire dal lavoro diretto sulle carte.

Speciale grafica - pag. 9 [2010 - N.37]

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