Raggi di sole

I mosaici dei bambini di Bourgas al Museo Nazionale di Ravenna

Cetty Muscolino - Direttore del Museo Nazionale di Ravenna

Quando Ismail Ahmetov, Daniela Lombardi e Maria Grazia Marini sono venuti per la prima volta, nel mese di luglio del 2009, a sondare la possibilità di esporre al Museo Nazionale di Ravenna opere musive realizzate da bambini della Bulgaria e della Russia, ho immediatamente manifestato la mia disponibilità a collaborare a un'iniziativa in piena sintonia con i Servizi Educativi della Soprintendenza. Il Museo, infatti, recependo le indicazioni del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, a partire dal 1985 ha intrapreso un'attività didattica che nel tempo si è articolata e perfezionata programmando incontri e laboratori con le scuole e attività musicali e creative.
Non essendo stati superati alcuni problemi organizzativi con la Russia, l'esposizione I Bambini e il Mosaico, comprendente trentuno pannelli musivi creati dalla Scuola di Bourgas in Bulgaria, è stata inaugurata il 10 ottobre in occasione del Primo Festival Internazionale di Mosaico di Ravenna.
Davanti ai mosaici dei bambini di Bourgas, siamo stati conquistati dalla freschezza e solarità che li caratterizzano. La fantasia e l'originalità delle immagini ci mostrano lo sguardo dei bimbi sugli aspetti di vita quotidiana, gioco, natura, mondo animale, lavoro e sport con la spontaneità e la genuinità propri dell'arte infantile. Ma non dobbiamo farci trarre in inganno dalla semplicità e libertà espressiva delle opere, dalla scelta dei materiali, talora artificiali, ma più spesso naturali, dalla maniera di allettare le tessere nella malta, dalle vivaci cromie e dalla varietà nelle tessiture musive. Questi mosaici costituiscono la prova più evidente che il delicato processo dell'educazione è stato compreso e ha agito in profondità, grazie alla guida sensibile di Raina Racheva, direttrice responsabile della Scuola, sorta nel 1979 nella cittadina marittima di Bourgas.
La Racheva, pittrice di talento laureata all'Accademia di Belle Arti di Sofia, lavora insieme al marito Encho e a una ristretta rosa di collaboratori, facendo sperimentare ai ragazzi diverse tecniche musive: i ragazzi, di età compresa fra i 4 e 11 anni, realizzano mosaici con mattoni, sassolini e pezzi di vetro raccolti in riva al mare. La Scuola di Bourgas, concepita come un'oasi di vita artistica cittadina, ha nel tempo visto crescere la collezione dei mosaici infantili che rappresentano un'importante risorsa: opere festose, che riempiono il cuore di speranza e che al di sotto della leggerezza e verità che esprimono fanno percepire la serietà di una linea pedagogica che non si traduce mai in costrizione o spegnimento di potenzialità.
La gioia che questi mosaici ci comunicano deve indurci a riflettere - chi è senza peccato scagli la prima pietra - e a non cadere nella insidiosa tentazione di inculcare e trasmettere a tutti i costi il nostro punto di vista e il nostro sapere. Ci ricorda che l'educatore deve agire come un abile regista e un complice: così sarà possibile giungere al reciproco arricchimento di allievi e docenti. I docenti sanno bene che l'educazione è un processo delicato, su cui incombe il pericolo che l'educatore, troppo preoccupato sulla trasmissione di contenuti e nozioni, ponga limiti alla creatività degli allievi.
La mostra che abbiamo ospitato, e i cinque mosaici che sono stati generosamente donati da Raina Racheva al Museo Nazionale di Ravenna, valgano di riflessione affinché i mosaici di Ravenna non diventino una prigione, anche se dorata. Perché la strepitosa eredità delle decorazioni musive della città, sia di stimolo (e non un freno) all'espressione della creatività. Lasciamo i giovani liberi di esprimersi e di trarre dai mosaici antichi le suggestioni che più parlano al loro cuore. Smettiamo di incatenarli nella monotona riproduzione di copie... meno costrizione... più libertà.

La Pagina della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Ravenna - pag. 6 [2010 - N.37]

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