Professionisti al servizio dell'arte

A Ravenna è attivo il corso di laurea magistrale in Storia e Conservazione delle Opere d'Arte

Donatella Biagi Maino - Presidente del Corso di laurea

È una verità universalmente riconosciuta che la conservazione delle opere d'arte tramandate dal passato è dovere e privilegio di ogni Paese, poiché attraverso il rispetto della cultura e conseguentemente attraverso la ricerca si attua ogni possibilità di progresso. Tuttavia, a tale assiomatica certezza non sempre corrisponde la volontà di porre in essere le misure necessarie per ottemperare alle necessità, spesso inderogabili, che le opere d'arte stesse manifestano, e sempre più spesso assistiamo a operazioni di restauro e allestimenti museografici condotti con allarmante pressappochismo e mancanza di professionalità, con conseguente danno al patrimonio e alle possibilità di conoscenza.
Per questi motivi e per i numerosi episodi che si sono verificati in tempi anche recentissimi in Italia e all'estero, spesso ponendo l'accento nel trattare il bene culturale anziché sull'aggettivo sul termine 'bene', estrapolandone, con forzatura evidente, il solo valore economico, già nel 1947 Horkheimer e Adorno, nella Dialettica dell'illuminismo, sottolineavano come la dissoluzione del carattere delle opere d'arte a merce faceva sì che venisse meno anche l'ultima barriera che si opponeva alla loro degradazione a 'beni culturali' secondo il significato spesso invocato, è oggi più che mai importante formare una nuova generazione di storici dell'arte e conservatori in grado di comprendere la genesi dell'opera, il contesto in cui nasce e si situa, di definirne l'ambito culturale, di scuola, la tecnica esecutiva, le vicende conservative, gli eventuali restauri a cui è stata sottoposta, di proporne - a partire dall'interpretazione corretta, filologica del dipinto e dalla sua matericità - le ottimali condizioni di conservazione e migliori soluzioni espositive, per poter tramandare alle generazioni future un patrimonio irripetibile e che rappresenta un aspetto fondante delle nostre cultura e tradizione.
La laurea magistrale in "Storia e Conservazione delle Opere d'Arte", istituita da due anni presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell'Università di Bologna, si propone di assolvere questo compito nei limiti concessi a un corso di durata biennale, e intende difatti preparare gli studenti ad affrontare i compiti deputati a un conservatore, quindi con una approfondita conoscenza della storia dell'arte occidentale e delle sue radici classiche e bizantine, con un'apertura significativa alle concezioni e tradizioni artistiche dell'Asia. Lo studente potrà così acquisire una buona padronanza degli strumenti filologici e storici, indispensabili per la comprensione dell'opera nel suo contesto territoriale e nella periodizzazione relativa.
Insegnamenti tecnici e scientifici mirano a fornire gli strumenti cognitivi, non operativi, ma direttivi per la progettazione e la direzione di interventi di manutenzione programmata o, qualora se ne ravvisi l'assoluta necessità, di restauro delle opere d'arte, dipinti, affreschi, sculture... Nel curriculum disciplinare sono infatti presenti elementi di fisica e chimica, di informatica ed elaborazione delle immagini con il restauro virtuale - temi sempre più discussi e spesso malintesi nel dibattito scientifico attuale - fino al diritto dei beni culturali.
Obiettivo del corso è quello, ambizioso ma fattibile, di preparare gli allievi al mestiere di storico d'arte e di conservatore con una solida base storica e filologica, accompagnata alla comprensione dei principi scientifici delle tecniche diagnostiche non distruttive e delle procedure informatizzate di documentazione dell'oggetto di studio e di tutela. La preparazione teorica, in aula, si accompagna a seminari, esercitazioni di laboratorio, visite a musei, pinacoteche, laboratori di restauro, per offrire una diversificata visione dei molti approcci possibili o praticati ai problemi del restauro e della conservazione, rendendo gli allievi consapevoli dei rischi e delle possibilità di errori interpretativi quando si affrontano problemi complessi come quelli legati alla conservazione delle opere.
I conseguenti tirocini formativi, possibili in ragione delle tante convenzioni attivate con enti pubblici, musei e laboratori di restauro, concederanno agli iscritti di avere un primo incontro con il mondo del lavoro, così da misurare le proprie capacità e comprendere le realtà di questo settore, difficile in un Paese come il nostro, prodigo di opere d'arte riconosciute e in più situazioni ancora in difetto in ambito manutentivo, ma estremamente appassionante.

La pagina della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell'Università di Bologna - pag. 5 [2010 - N.37]

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