Musei al tempo della crisi

Ripensare il ruolo dei musei "al servizio della società e del suo sviluppo" nei campi difficili della crisi e del cambiamento

Alberto Garlandini - Vice presidente di ICOM Italia

La V Conferenza Nazionale dei Musei d'Italia, organizzata a Milano il prossimo 9 novembre dalla Conferenza permanente delle associazioni museali italiane, sarà l'occasione per quanti lavorano nei musei e per i musei per ripensare il loro ruolo "al servizio della società e del suo sviluppo" nei tempi difficili della crisi e del cambiamento.
La crisi che attraversiamo è profonda e globale e impone ripensamenti a tutto campo: finanziari ed economici, ma anche sociali e culturali. Dunque i professionisti dei musei si pongono alcuni interrogativi di fondo. I musei sono fra i protagonisti del nostro tempo: lo saranno anche in futuro? Qual è la missione dei musei in un periodo di crisi globale? Sono ancora valide le funzioni e le finalità che ICOM e le associazioni museali assegnano ai musei? Cosa possono fare i musei per aiutare le comunità a vincere la crisi e le sfide dell'età contemporanea? I musei italiani sono in grado di costruire un nuovo rapporto con il territorio e con le comunità locali? Che contributo possono dare per una gestione partecipata del patrimonio culturale e per uno sviluppo sostenibile?
Non possiamo nasconderci il fatto che in tempi di crisi alcuni considerano la cultura, gli istituti e il patrimonio culturale un lusso a cui rinunciare: al contrario, proprio in tempi di crisi essi sono risorse preziose e fattori competitivi di cui fare tesoro. Le funzioni dei musei si sono fortemente ampliate e hanno assunto una dimensione sempre più sociale e "politica". Al tempo della crisi le funzioni pubbliche dei musei trovano piena conferma, ma devono essere declinate in modo nuovo e, soprattutto, rese più operative e più efficaci.
L'Italia ha bisogno di musei che siano un ponte di comunicazione con il mondo e, al contempo, che siano ben radicati nel loro territorio. ICOM e le associazioni museali ribadiscono che i musei hanno una funzione di presidio territoriale per la tutela attiva del patrimonio culturale. Per «tutela attiva» intendiamo «quell'opera di conservazione e comunicazione del patrimonio culturale che i musei possono svolgere non solo rispetto alle loro collezioni, ma nei riguardi del territorio di riferimento e di appartenenza, se questo viene affidato alle loro cure e posto tra le loro responsabilità». Questo ruolo innovativo prefigura «un diverso modello di gestione tanto della tutela quanto della valorizzazione», una tutela basata su azioni dirette e non solo sull'imposizione di vincoli.
Nel 2007 la III Conferenza nazionale dei musei d'Italia ha approvato un appello per lo sviluppo di "un nuovo modello di gestione del patrimonio culturale che sia partecipato, sostenibile, sussidiario". È la partecipazione delle comunità, la sinergia tra azione pubblica e privata a poter garantire nel tempo la sostenibilità dei musei e della gestione del patrimonio culturale. La capacità dei musei di agire in rete, di promuovere sistemi locali e di valorizzare i saperi disponibili sono un fattore di contrasto della crisi. Per i musei lavorare in rete è anche una scelta culturale di fondo a favore dello sviluppo locale, è un impegno ad essere sempre più e sempre meglio infrastrutture del territorio e centri produttivi di attività, di servizi e di conoscenze.
Al tempo della crisi, il personale dei musei è una risorsa delle comunità. Un museo senza direzione e personale è un mero luogo di conservazione, impossibilitato a contribuire alla vita e alla crescita della propria comunità. Per i musei non vi è futuro di successo senza la crescita di un'occupazione stabile e qualificata. I musei hanno bisogno di più professionisti e di più volontari. Siamo di fronte ad una crisi che prima di essere economica e finanziaria è morale e culturale. Al tempo della crisi il futuro dei musei si costruisce ancorandosi ai valori etici per cui essi sono nati. La professionalità e la managerialità sono importanti, ma vanno associate ancor di più che nel passato alla responsabilità, alla moralità, all'integrità. Per questo ICOM Italia ha prodotto nel 2009 la versione italiana ufficiale del nuovo Codice deontologico per i musei di ICOM. Senza il rispetto di tali valori non ci potrà mai essere vera autonomia né una risposta positiva alla crisi.
La crisi ci impone di ricercare vie nuove e diverse in tutti gli ambiti della nostra attività, ci impegna in un confronto aperto, capace di introdurre nel nostro mondo modelli interpretativi e prospettive che vengono da altri settori. Ma anche e soprattutto nuove pratiche. Da ricercare e sperimentare insieme a tutti i professionisti del patrimonio.

La pagina di ICOM Italia - pag. 7 [2009 - N.36]

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