Una mostra per due musei

Un'ampia rassegna delle opere di Mino Maccari al Museo delle Cappuccine di Bagnacavallo e ai Magazzini del Sale di Cervia.

Giuseppe Masetti - Direttore del Museo Civico Le Cappuccine di Bagnacavallo

Un segno di vitalità da parte dei musei, di attenzione al turismo estivo, ma anche capacità progettuale e volontà di collaborazione tra due amministrazioni comunali, sono alla base di questa originale iniziativa, promossa dalla C.N.A. della provincia di Ravenna che ogni estate regala ai turisti del "nonsolomare" un importante evento artistico. Dopo le grandi mostre tenute a Cervia negli anni scorsi dedicate ad Andy Warhol e ad Antonio Corpora, quest'anno l'idea si è estesa a due prestigiosi contenitori e la scelta è caduta sulla vasta produzione grafica e pittorica di Mino Maccari (Siena 1898 - Roma 1989), presente nelle due mostre con oltre duecento opere, alcune delle quali del tutto inedite.

Il progetto espositivo congiunto ha previsto così di collocare a Bagnacavallo le prime opere dell'artista, quelle comprese tra il 1924 ed il 1948, in cui si raffina la grande inventiva del disegnatore e dell'incisore, che passò dalla xilografia all'uso del linoleum come matrice di supporto per realizzare a basso costo ed in tempi brevissimi le fulminanti composizioni presenti sulle copertine del suo periodico "Il Selvaggio".
Per questo motivo, e per la grande fiducia che Maccari ed altri riposero inizialmente nel nuovo regime, la sezione bagnacavallese è stata intitolata "L'età selvaggia", pensando agli entusiasmi giovanili più legati al movimento di Strapaese, condiviso con artisti come Soffici, Morandi, Carrà e scrittori come Tobino, Bilenchi e Cardarelli, in opposizione al gruppo di Novecento, più sensibile alle influenze culturali d'Oltralpe. Sono esposti a Bagnacavallo fino al 5 agosto anche rarissimi numeri della rivista curata da Maccari, con i disegni di copertina poi ristampati, le prime cartelle d'incisioni, i documenti del suo lungo sodalizio con Leo Longanesi e volumi della sua breve stagione editoriale. Nel presentare l'autore Sergio Zavoli ha voluto precisare che Mino Maccari fu "...tra i rari maestri di quella sapienza breve che ha nutrito, con l'epigramma e il segno veloce, una stagione intellettuale ed artistica tra le più mercuriali del Novecento".

La sezione collocata ai Magazzini del Sale di Cervia fino al 19 agosto, con il titolo "Cose mai viste", attraverso più di cento dipinti, descrive invece la produzione degli anni Sessanta e Settanta, incentrata sugli oli e sulle tecniche miste più riconoscibili, nelle quali la figura femminile compare spesso, con la graffiante ironia che percorre tutte le opere di Maccari.

Per conoscere più da vicino l'autore, prolifico e longevo ma sempre schivo ai riflettori, è visibile in entrambe le sedi, un programma audiovisivo di oltre un'ora, contenente le rare interviste concesse dall'artista toscano, a partire dagli anni '60 fino ai primi anni Novanta.

Accompagna entrambi gli eventi un ricco catalogo di tutte le opere esposte, realizzato dalle edizioni Friarte di Roma, contenente una presentazione dei curatori ed una prefazione di Sergio Zavoli.

L'ingresso gratuito ed un calendario di visite guidate, aggiornate sull'apposito sito interattivo www.mostramaccari.it, rendono l'evento particolarmente fruibile nel corso dell'estate ravennate.

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 17 [2007 - N.29]

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