Luca Longhi

Nel quinto centenario della nascita la città si prepara a celebrare il pittore ravennate.

Nadia Ceroni - Conservatore del Museo d'Arte della Città

"Maestro Luca de' Longhi, ravignano, uomo di natura buono, quieto e studioso, ha fatto nella sua patria Ravenna, e per di fuori, molte tavole a olio e ritratti di naturale bellissimi; e fra l'altre sono assai leggiadre due tavolette che gli fece fare, non ha molto, nella chiesa de' monaci di Classi il reverendo don Antonio da Pisa, allora abate di quel monasterio; per non dir nulla d'un infinito numero d'altre opere che ha fatto questo pittore. E per vero dire, se maestro Luca fusse uscito di Ravenna, dove si è stato sempre e sta con la sua famiglia, essendo assiduo e molto diligente e di bel giudizio, sarebbe riuscito rarissimo; perché ha fatto e fa le sue cose con pacienza e studio; ed io ne posso far fede, che so quanto gli acquistasse, quando dimorai due mesi in Ravenna, in praticando e ragionando delle cose dell'arte"

Così scriveva Giorgio Vasari nelle Vite del 1568 a proposito di Luca Longhi, di cui ricorre quest'anno il quinto centenario della nascita.

Il nostro artista era nato il 14 gennaio 1507 da Francesco e Antonia da Cunio, secondo di tre fratelli destinati tutti a diventare pittori, ma sulla sua formazione artistica mancano notizie sicure, motivo per cui si presume che abbia avuto luogo nella bottega di un artista operoso in ambito ravennate: l'ipotesi più probabile è che nella fanciullezza avesse frequentato l'ambiente di Francesco Zaganelli, rimasto solo a Ravenna a gestire la bottega che condivideva con il fratello Bernardino.

Fin dalle prime prove conosciute, datate fra il 1528 e il 1531, pare piuttosto evidente un tentativo di mediazione fra la tradizione locale o più largamente romagnola (Rondinelli, Palmezzano) e i grandi maestri d'importazione, in particolare Raffaello, i cui modelli figurativi furono divulgati in Romagna dagli artisti educati a Bologna e dalle stampe di Marcantonio Raimondi e Marco Dente. La propensione di Luca verso forme dolci e aggraziate segnerà il suo linguaggio che in seguito saprà rinnovare secondo un'ottica eclettica e una personale elaborazione di archetipi rivisitati secondo la propria inclinazione sentimentale.

Dal matrimonio con Elisabetta, nel 1531, nacquero Francesco (1544-1618) e Barbara (1552-1638), figli artisti che seppero proseguire sul sentiero tracciato dal padre facendone propri modelli e modi espressivi.

Le testimonianze pittoriche di Luca a Ravenna sono numerose: molte sue opere sono presenti nelle chiese (San Domenico, Sant'Agata, Santa Maria Maggiore, Palazzo Arcivescovile-Cappella di Sant'Andrea), nelle istituzioni culturali della città (Biblioteca Classense e Museo d'Arte della città), nella quadreria della Cassa di Risparmio e in collezioni private. Allo studio molto esauriente sull'artista, pubblicato nel 1982 e intitolato Luca Longhi e la pittura su tavola in Romagna nel '500 - a cura di Jadranka Bentini - ha fatto seguito nel 2000 una ricca monografia su Luca, Francesco e Barbara Longhi, curata da Giordano Viroli, che ricostruisce il contesto storico e il rilievo culturale dei tre artisti, le cui opere sono oggi presenti in numerose pinacoteche di grande rilievo nazionale ed internazionale.

Se la fama del nostro pittore ravennate è legata soprattutto alle committenze ecclesiastiche e alle grandi tavole e tele a soggetto religioso, non da meno deve essere considerata la sua attività di ritrattista, lodata anche da Luigi Lanzi (1795) e da Alessandro Cappi (1853): eccellenti sono i ritratti di Giovanni Arrigoni, Raffaele Rasponi e Girolamo Rossi esposti nella settima celletta della Pinacoteca ravennate; così come i ritratti di Uomo d'arme e di Bartolomeo Dal Sale nella Cassa di Risparmio di Ravenna, il Personaggio della Famiglia Lunardi nella Pinacoteca Civica di Forlì e i ritratti di numerose personalità di rilievo della Ravenna del Cinquecento che compaiono nelle Nozze di Cana della Biblioteca Classense, ultima opera terminata con l'aiuto del figlio Francesco nel 1580, anno della morte di Luca avvenuta il 12 agosto.

Nei prossimi mesi autunnali il Museo d'Arte della città dedicherà a Luca Longhi - di cui la Pinacoteca ravennate conserva undici opere - un'iniziativa espositiva.


Personaggi - pag. 14 [2007 - N.29]

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