Nuove regole per i musei

Le linee guida per il triennio 2007-2009 presentano tre fondamentali novità.

Laura Carlini - Responsabile Servizio Musei dell'IBACN

Rispetto al triennio precedente, le nuove linee guide approvate in maggio dall'Assemblea Legislativa Regionale ai sensi della L.R. 18/2000, si caratterizzano per la graduale introduzione degli standard di qualità, per l'introduzione della programmazione triennale degli interventi, per i nuovi vincoli/opportunità di carattere amministrativo.

La rispondenza agli standard viene valutata attraverso un questionario appositamente predisposto, la cui compilazione è obbligatoria per ogni annualità. I risultati del questionario serviranno a valutare sia lo stato di aderenza del museo agli standard, sia la coerenza delle domande di finanziamento con il perseguimento di precisi obiettivi di miglioramento dei servizi. La semplice compilazione del questionario è vincolante ai fini dell'ammissibilità della domanda per il 2007; nelle due annualità successive i musei dovranno invece dimostrare di possedere anche requisiti specifici: per il 2008 possedere il regolamento e il bilancio/documento programmatico/piano di gestione, oltre ad aver identificato la figura del responsabile di direzione; per il 2009 garantire le funzioni di direzione, conservazione delle collezioni, didattica e sorveglianza, oltre all'apertura al pubblico per almeno 24 ore settimanali.

Il percorso è stato scandito per dare agli Enti titolari tempo e modo di adeguarsi alle richieste. Se nel 2007 si richiede la sola autovalutazione, al fine di verificare le proprie eventuali lacune, nel 2008 è necessario raggiungere standard che non comportano oneri finanziari, mentre nel 2009 è indispensabile essere in grado di garantire una serie di funzioni strettamente legate agli aspetti organizzativo-gestionali. Tali requisiti sono stati posti solo nell'ultima annualità per consentire agli Enti di trovare soluzioni adeguate, anche e soprattutto mediante l'adesione a sistemi e a forme di gestione associata.

La programmazione triennale è la seconda novità. Come per altre leggi regionali, anche per la L.R. 18/2000 è offerta la possibilità di programmare gli interventi con il massimo grado di flessibilità e di organicità. In altre parole gli Enti possono proporre già nel 2007 domanda di contributo per interventi che si mandano a effetto su più annualità, o anche avanzare proposte su una sola annualità (2007 o successive). Ciò consente agli Enti proponenti, alle Province e all'IBC, di avere un quadro più completo e puntuale della progettualità in atto e di quella in previsione per l'intero triennio.

Infine le novità a carattere amministrativo. Tra queste le principali sono il vincolo del costo complessivo minimo di Euro 10.000 per ciascun intervento rientrante nei Piani provinciali e l'obbligo di copertura finanziaria della spesa, inserita (a partire dal 2008) negli atti di programmazione finanziaria dei soggetti attuatori nell'anno per il quale si richiede il contributo regionale.

Per concludere, le linee guida affermano che la valutazione dei progetti verrà effettuata tenendo conto della qualità progettuale, della qualità delle strutture e dei servizi erogati, della tempestività nell'esecuzione degli interventi e, conseguentemente, della celerità nella spesa. Oltre ad essere coerenti con gli obiettivi, le azioni prioritarie e i criteri di spesa indicati nel Programma, gli interventi cui sarà data priorità sono quelli che meglio risponderanno ai seguenti criteri:
  • la realizzazione, oltre a quelli di competenza diretta delle Province, di progetti presentati dalle Unioni di Comuni, dalle Comunità montane e dalle Associazioni intercomunali, stante quanto stabilito dall'art. 14 della L.R. 6/2004;
  • l'esecutività dei progetti, ovvero il grado di progettazione raggiunto, al fine di garantire la realizzazione immediata degli interventi;
  • la copertura finanziaria della spesa, in una logica di efficienza nell'utilizzo delle risorse finanziarie disponibili;
  • il completamento di lavori già avviati, anche con il contributo regionale su diversi stralci, per favorire l'esecuzione definitiva di opere in corso di realizzazione;
  • la strategicità degli interventi all'interno dei rispettivi territori provinciali, valutando sia la loro incidenza sulle possibilità di sviluppo del territorio sia il conseguimento di un maggiore equilibrio tra le varie realtà locali;
  • la rispondenza delle strutture e dei servizi agli standard indicati nella Direttiva sugli standard e gli obiettivi di qualità, tenendo conto del numero complessivo di requisiti già posseduti.

La pagina dell'IBC della Regione Emilia-Romagna - pag. 4 [2007 - N.29]

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