Collezionismo privato: un diverso modo di fare cultura per dare insieme una risposta a bisogni personali e a interessi collettivi.

Pier Domenico Laghi

Tema portante di questo numero è il collezionismo. Torniamo periodicamente ad approfondire questo argomento, anche se con approcci diversi, perché esiste un nesso forte tra collezionismo e museo: sono state collezioni private a dar origine a grandi musei pubblici, sono collezioni private che alimentano sezioni di musei, sono collezioni private che possono fare un salto di paradigma e trasformarsi in musei. Di ognuna di queste modalità possiamo trovare almeno un'esperienza vissuta all'interno della rete dei musei della provincia di Ravenna, di alcune abbiamo dato testimonianza anche in queste pagine.

Quando un interesse personale e privato è coltivato con continuità ed intelligenza spesso determina un approfondimento culturale che sedimenta materialmente tale interesse: avremo allora collezioni che assumono un significato che supera i bisogni e l'interesse privato e personale.

Il collezionismo è spesso passione, a tratti vissuta con spirito di ricerca culturale, ed è anche un modo per dare risposta ai propri bisogni profondi; il desiderio in questo caso diventa una forza, come ci dice Alba Trombini nell'approfondimento che apre lo Speciale; guardando i frutti possiamo affermare che è una forza che produce per sé ma anche per la collettività.

Questa duplice valenza, che si gioca tra possesso privato ed interesse pubblico dei beni collezionati, pone ulteriori questioni ed apre esigenze di altri approfondimenti sul piano legislativo - come appena accennato in questo numero - e sul piano operativo, specie in una situazione caratterizzata da contenute capacità di spesa del pubblico e dai vincoli posti alle stesse modalità di spesa.

Questo numero tratta anche di iniziative che sono esempio della vitalità dei musei del nostro territorio. Alcuni infatti si sono impegnati tenendo conto della stagione estiva e con uno sguardo attento al turismo ed al contatto con pubblici nuovi. In primo luogo la mostra delle opere di Mino Maccari organizzata congiuntamente da Bagnacavallo e Cervia, alle Cappuccine e ai Magazzini del Sale, rivolta anche ai turisti nell'ambito de progetto "non solo mare", quindi "la Duna degli Orsetti", iniziativa attraverso la quale l'attività dei laboratori di quattro musei si è proposta di far incontrare ai giovanissimi contemporaneamente il divertimento e la cultura.

A Massa Lombarda è giunto a compimento il progetto del Centro culturale che propone l'integrazione tra servizi bibliotecari e museali, entrambi nati, ci verrebbe da dire non a caso visto lo Speciale di questo numero, dalle raccolte private di Carlo Venturini.

Prima di chiudere non può mancare un richiamo al Piano museale in fase di approvazione, che sarà rinnovato alla luce delle nuove direttive regionali per il triennio 2007 - 2009, di cui ci parla in apertura Laura Carlini dell'IBACN. Le nuove linee guida sono fortemente volte al raggiungimento degli standard di qualità. L'attività del nostro Sistema Museale sono da tempo orientate a tale obiettivo e auspichiamo che i progetti presentati dai musei confermino con determinazione questa direzione.

Tra l'uscita di questo numero ed il prossimo ci sono di mezzo le ferie estive, una buona occasione per riposarsi e ritemprare lo spirito visitando qualche museo; al rientro ci attende una scadenza importante: il 10° compleanno di questa rivista e del Sistema Museale della Provincia di Ravenna.

Editoriale - pag. 3 [2007 - N.29]

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