Odysseus

Un programma flessibile e vantaggioso rispetto agli inventari precedenti ha reso possibile la creazione del catalogo informatizzato al MIC di Faenza

Claudio Casadio - Direttore della Pinacoteca Comunale di Faenza

Tra i tanti cambiamenti e le diverse possibilità che l’informatica ha portato nel mondo dei musei ci sono, al momento, due punti fermi da tenere in continua considerazione e riferimento pratico come costanti linee guida. Il primo punto è l’utilizzo del programma Odysseus per la schedatura delle opere conservate nei musei, reso disponibile dall’Istituto dei Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna. Questa disponibilità, resa effettiva da anni per tutti i musei grazie anche ad un attento servizio di assistenza, ha permesso tra l’altro la costituzione del catalogo dei beni culturali della Regione con circa 60.000 schede consultabili nel sito internet dell’IBC.
L’uso del programma Odysseus come strumento di base è una realtà consolidata presso il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza.
Da più di dieci anni sono partiti i lavori per la realizzazione del catalogo informatizzato ed attualmente sono state realizzate circa 40.000 schede, in parte complete anche con collegamenti a dettagliate immagini fotografiche delle opere e in parte realizzate con i dati principali e quindi a livello di precatalogo. L’insieme del lavoro disponibile consente nell’operatività del Museo notevoli risparmi di tempo e una maggiore efficienza.
Rispetto alla tenuta manuale dei registri, attualmente non più necessaria, i dati sono unificati in un unico archivio mentre in precedenza la registrazione delle informazioni era effettuata in almeno cinque archivi diversi che comprendevano dati inventariali, topografici sulla collocazione delle opere, eventuali movimentazione temporanee tipo prestiti per mostre, informazioni sulla documentazione fotografica e bibliografica delle singole opere, eventuali schede di restauro e possibili ulteriori documentazioni specifiche. Con il sistema di inserimento e ricerca informazioni adottato dall’IBC per il programma di schedature, ogni dato viene inserito un’unica volta e pertanto è evidente il grosso vantaggio rispetto alla tenuta di più registri inventariali. Ancora più utile risulta il sistema per ogni tipo di ricerca, siano queste interne che quelle di studiosi ora effettuabili eventualmente sia in appositi punti informativi che tramite interrogazioni Internet dal sito museale o dal catalogo messo in rete dall’IBC.
Il programma Odysseus si presta per dare buoni risultati a qualunque richiesta di raccolta ed elaborazione dati da parte di un operatore museale, per cui l’esperienza ha dimostrato l’inutilità di tenere altre basi di dati realizzate magari in proprio con programmi e sistemi in uso in tutti i personal computer. Inutilità ancora più vera per le stesse scelte dell’IBC che non solo è disponibile a dare ascolto ad ogni richiesta e suggerimento ma nel caso sia ritenuto giusto adegua l’intero sistema ad ampliamenti o proposte concordate. E l’utilizzo di altri programmi per le singole realtà museali può essere non solo inutile ma anche trasformarsi in un vero e proprio danno. Oltre a tener conto che l’IBC mette a disposizione gratuitamente per i musei il programma e l’assistenza il danno con l’uso di programmi non confluibili in Odysseus è reso rilevante per la possibile mancanza di contributo alla costituzione del catalogo dei beni culturali della Regione Emilia-Romagna.
Con gli obiettivi sopra indicati, quali l’utilizzo di un unico sistema informatizzato per la schedatura dei beni museali e la realizzazione del catalogo regionali dei beni culturali, va considerato come indispensabile anche il secondo punto fermo sull’uso dell’informatica nei musei: la necessità che si sviluppi all’interno delle singole realtà una conoscenza informatica diffusa. La stessa carta delle professioni museali predisposta dall’ICOM non individua figure specifiche per l’informatica di base e sembra mettere queste competenze, in modo opportuno, tra quelle funzionali ai quattro ambiti individuati rispettivamente nell’ambito ricerca, cura e gestione delle collezioni, ambito servizi e rapporti con il pubblico, ambito amministrativo, finanziario, gestionale e delle relazioni pubbliche e ambito delle strutture e della sicurezza.
Ogni operatore museale dovrà dunque, nel rispetto delle proprie competenze, saper utilizzare i programma informatici e a questo scopo, o meglio per aiutare la formazione e l’aggiornamento, possono risultare molto utili anche i servizi che le reti dei sistemi museali possono offrire.

Speciale catalogazione - pag. 13 [2006 - N.27]

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