Parola d'ordine: informatizzare

Catalogazione, tutela e valorizzazione dei beni culturali: tre concetti, ma un’unica soluzione proposta dall’Istituto Beni Culturali dell'Emilia Romagna

Carmela Baldino - Executive Manager C.R.C. srl

L’attività di catalogazione, finalizzata alla tutela ed alla valorizzazione del patrimonio artistico e storico della nostra regione, è già da alcuni anni al centro di numerosi interventi volti alla realizzazione di archivi informatizzati. Negli anni ’90 l’IBC della Regione Emilia-Romagna ha creato il Centro Regionale per il Catalogo e la documentazione CRC srl, allo scopo di avere uno strumento organizzativo in grado di seguire il processo di recupero e valorizzazione del patrimonio in tutte le sue fasi: dall’indagine esplorativa alla predisposizione del progetto, dalle attività coordinate di schedatura, rilevazione bibliografica e fotografica alla digitalizzazione, al collegamento delle immagini con le schede, al collaudo e alla delivery finale. Il CRC è quindi il laboratorio in cui l’IBC sperimenta le nuove tecnologie, di volta in volta resesi disponibili, applicandole ai beni culturali.
L’introduzione dell’informatica nel processo catalografico ha messo in atto profonde modificazioni dei prodotti della catalogazione, in quanto la necessità di una gestione automatizzata dei dati ha reso indispensabile un’organizzazione uniforme delle informazioni secondo criteri rigorosi che consentono di ottenere risultati univoci. Le nuove tecnologie hanno fortemente innovato il settore perché hanno permesso di mettere in atto il processo di normalizzazione continua del linguaggio scientifico, nella fase sia di compilazione della scheda che di controllo, agevolando in ogni momento la correzione e l’integrazione di grandi masse di dati.
La necessità della catalogazione sistematica come azione conoscitiva alla base di qualsiasi intervento di tutela e di valorizzazione del patrimonio storico-artistico è un concetto ormai generalmente acquisito. Conoscenza non solo come individuazione dell’opera, ma anche come ricerca filologica e studio critico approfondito, tutela come pianificazione di interventi conservativi e di restauro o come freno ad azioni di asportazione e danneggiamento, valorizzazione intesa come diffusione delle informazioni sui beni culturali non più legata esclusivamente ai mezzi tradizionali, come esposizione e cataloghi, ma avvalendosi delle nuove tecnologie informatiche quali i mezzi multimediali per banche dati e banche immagini. Per questo motivo, prima di un qualsiasi progetto di valorizzazione della collezione, è necessario creare una banca dati in grado di gestire le diverse fasi della schedatura e della documentazione del patrimonio.
L’istituzione che decide di valorizzare il proprio patrimonio storico artistico dando vita ad un percorso di recupero, incontra sempre più spesso la necessità di dotarsi di un moderno strumento informatico che le consenta di avviare una esaustiva catalogazione e successivamente di renderla fruibile. Le informazioni e i servizi di biblioteche, archivi e musei pertanto devono essere convergenti e dinamici: per fare questo occorre una soluzione che fornisca strumenti software e servizi con i quali organizzare le collezioni, dandone fruizione e visibilità rompendo il confine spazio-temporale dell'esposizione.
Negli anni l’IBC ha fatto proprio l’impegno di dotarsi di moderni e raffinati strumenti informatici, sviluppando nel contempo professionalità e competenze destinate alla catalogazione e alla digitalizzazione dell’importante patrimonio storico culturale conservato presso i musei di proprietà degli Enti locali della regione, creando così un Catalogo informatizzato nel rispetto degli standard catalografici dell’ICCD. La banca dati costituitasi è attualmente fruibile attraverso Internet: la fruizione avviene tramite un semplice ma potente motore di ricerca interno che presenta chiari criteri di ricerca sia grafici che testuali. L’oculata scelta di rispettare i criteri dettati dall’ICCD e l’applicazione dei moderni concetti di relazionabilità ha permesso di trasformare la banca dati dell’IBC da un semplice repository conservativo ad una moderna ed insostituibile risorsa di ricerca internazionale consultabile attraverso i più moderni motori di ricerca sviluppati con tecnologie meta searcher engine e information retrival technology.
Gli obiettivi di conoscenza e tutela sono perseguiti con l’utilizzo dell’ambiente di catalogazione Odysseus messo a disposizione dall’IBC che - applicando gli standard catalografici ministeriali - ha permesso di costituire una banca dati ricca di circa 50.000 schede fruibili on-line attraverso Internet. L’obiettivo di valorizzazione è raggiunto con la costante attenzione della conoscenza, diretta non a solo al pubblico degli studiosi. Questa necessità ha mutuato la volontà di avere a disposizione uno strumento che consente di avviare ricerche su cataloghi eterogenei in maniera semplice e intuitiva.
La moderna tecnologia dei metamotori di ricerca è stata applicata allo sviluppo del Sebina Open Search: l’utilizzo di questo potente strumento informatico consente a qualsiasi utente nazionale o estero di procedere con ricerche trasversali, partendo da cataloghi museali, bibliotecari o archivistici che proprio per la loro specificità di catalogazione non sono confrontabili tra loro con sistemi di ricerca generalisti come i moderni motori di ricerca utilizzati quotidianamente.
Il moderno concetto di fruizione delle banche dati catalografiche raggiunge la sua massima e moderna accezione nell’integrazione con le visite virtuali on-line in 3D commissionate dall’IBC e prodotte con l’utilizzo del software Exhibits3D sviluppato dalla Panebarco & C. di Ravenna. La tecnologia di ricostruzione virtuale 3D può essere applicata sia per la fedele ricostruzione di luoghi museali anch’essi di rilevante importanza storico-artistica sia per la costruzione di luoghi immaginari evocativi, dove far convergere e fruire i risultati delle campagne catalografiche commissionate dall’IBC nell’ambito dei finanziamenti della L.R. 18/2000 e realizzate da CRC.
Le visite virtuali prodotte con Exhibits3D si differenziano da tutte le altre ricostruzioni attualmente disponibili su Internet per essere le uniche realmente immersive e fruite in tempo reale. La tecnologia dei moderni videogiochi è applicata in questo caso al settore dei beni culturali, permettendo al visitatore di non essere uno spettatore passivo della regia dell’operatore museale, ma di essere reale ed unico visitatore dell’esposizione, che sarà così fruita in tutti i suoi aspetti, compresa la possibilità di sostare per tutto il tempo necessario per documentarsi sull’opera esposta. Le fonti informative di ogni opera esposta sono differenziate tra statiche e dinamiche; la prima fonte è un’esauriente scheda informativa redatta dall’operatore culturale, la seconda offre la possibilità di avviare una ricerca dinamica con il metamotore Sebina Open Search (di proprietà dell’IBC e della Divisione Beni Culturali Data Management) su risorse catalografiche definite dall’operatore culturale dell’istituzione. La visita è arricchita dalla possibilità di utilizzare in ogni momento il sistema di Front Office che l’istituzione museale può mettere a disposizione di ogni visitatore on-line.
Questo sistema permette di attivare un filo diretto e totalmente personalizzato con gli organi dell’istituzione, dando la possibilità di porre quesiti inerenti all’esposizione e al patrimonio conservato all’interno del museo, di consultare l’elenco degli eventi organizzati e di prenotarne la partecipazione, di effettuare il download di cataloghi digitali e la documentazione che il museo deciderà in totale autonomia di mettere a disposizione dei moderni argonauti culturali.

Speciale catalogazione - pag. 11 [2006 - N.27]

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