Russi: il nuovo polo museale

È in fase di progettazione l’allestimento del Museo Civico che comprenderà Pinacoteca, Sale della Città, Museo Archeologico e Collezione Baccarini

Teresitta Pezzi - Responsabile Servizi Istruzione e Cultura del Comune di Russi

Si sta realizzando anche a Russi il progetto per l’allestimento di un Museo Civico che conservi e valorizzi il patrimonio artistico-culturale della città nella sua sede monumentale più prestigiosa. In pieno centro cittadino, in zona adiacente all’attuale sede del Municipio, si erge, infatti, la rocca dell’antico castrum di Russi completato nel 1371 da Guido Da Polenta. Dopo aver assolto per alcuni secoli le funzioni di presidio fortificato a difesa dell’abitato e dopo aver subito numerosi rimaneggiamenti e restauri soprattutto a seguito del terremoto rovinoso del 1688, il castrum nel 1830, per volontà di Giovanna Maccabelli, divenne sede del primo ospedale della città. E tale è rimasto fino a tempi recenti. Il 14 settembre 1997 l’AUSL di Ravenna, con l’impegno del Direttore Generale, Alessandro Martignani, ha portato a compimento un progetto di ristrutturazione di alcuni ambienti da destinare a sede espositiva permanente di opere d’arte già patrimonio dell’Azienda ma non fruibili dal pubblico. È nato così il primo nucleo del museo civico che si è allargato fino ad ospitare collezioni d’arte diversificate. Attraverso un rapporto di comodato d’uso ed una efficace collaborazione, il Comune di Russi ha avviato altri lavori di ripristino e di utilizzo dei locali del mastio trecentesco a pianta quadrangolare e del torrione dell’angolo nord-ovest. La Rocca è divenuta, in tal modo, oggetto di un ambizioso progetto di recupero che ospita le seguenti collezioni: Pinacoteca della Azienda USL di Ravenna, Sale della Città di Russi, Museo archeologico della Villa Romana e si appresta ad ospitare la Collezione "Alfredo Baccarini". La Pinacoteca raccoglie numerose ed importanti opere d’arte a tema religioso provenienti dagli Ospedali della Provincia di Ravenna oggi di proprietà dell’Azienda USL. Curatrice dell’esposizione e della catalogazione del materiale è stata Gabriella Lippi, ispettrice dell’IBC di Bologna. L’allestimento, disposto su tre sale, presenta opere importanti delle raccolte ospedaliere della provincia, fra le più interessanti si citano: il Ritratto del Cardinale Bertazzoli, una piccola Madonna dipinta su tavola del Cinque-Seicento, una tela ottagonale di fra’ Benedetto Urbinate datata 1623, la bellissima scultura in cartapesta del Cristo morto, una Deposizione dalla Croce datata 1571, due grandi pale: una di E. Van Schayck, Madonna col Bambino in gloria santi e donatori, ed una di Giovan Battista Bertucci il Giovane, La Vergine con Bambino in gloria e santi, un bel frammento di terracotta raffigurante Sant’Antonio Abate, la terracotta invetriata raffigurante la Madonna della Scaletta, arredi sacri, crocefissi, una bellissima Madonna del Soccorso in cartapesta policroma, ceramiche e suppellettili. Un lavoro che propone al visitatore l’incontro con le espressioni dell’arte locale che testimoniano i valori artistici e culturali delle comunità della nostra provincia. All’indomani della inaugurazione della Pinacoteca, la Pro Loco di Russi propose al Comune l’allestimento, a cura di Maria Rita Bentini, ispettrice per i beni culturali del nostro territorio, di alcune sale in cui raccogliere testimonianze artistiche proprie della Città di Russi ed attinenti la realtà storico-culturale, interessando il periodo dal Settecento al Novecento. Sono esposte preziose ed antiche mappe acquerellate e disegni in gran parte provenienti dall’archivio storico comunale che offrono una ricca documentazione del territorio di Russi, con i suoi principali edifici, a partire dal XVII-XVIII secolo; pitture, ceramiche e sculture relative a Luigi Carlo Farini e ad Alfredo Baccarini, emerite personalità politiche russiane nell’Italia risorgimentale e post-unitaria; infine il percorso pittorico di due importanti artisti nati ed operanti a Russi nel Novecento: Silvio Gordini (1849-1937), artista decoratore e scenografo oltreché Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, e Cino Cantimori (1906–1993) che dopo gli esordi in Romagna ha vissuto a lungo nell’Africa equatoriale traendo dall’intensità dei colori della natura la più facilmente riconoscibile delle sue caratteristiche stilistiche. Va sottolineato che l’esposizione è stata resa possibile grazie alla sensibilità ed alla generosità di alcuni privati cittadini che hanno completato, con il deposito temporaneo delle proprie collezioni, il percorso espositivo composto di opere di proprietà comunale, della Pro Loco e della Casa Protetta di Russi. Il 17 settembre 1998 è stata inaugurata una prima esposizione dei reperti provenienti dallo scavo del pozzo della cucina della villa romana di Russi con un allestimento curato direttamente dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna e dalla Coop. La Fenice Archeologia e Restauro. Lo scavo e l’esplorazione del pozzo, effettuati nella primavera dal Gruppo Ravennate Archeologico (G.R.A.), aveva portato alla luce una quantità di materiale molto interessante per la comprensione delle diverse fasi di vita della villa che meritava di non essere conservato solo nei magazzini. Si tratta, infatti, di reperti per lo più databili al I-II sec. d.C., età romano-imperiale, costituiti da pregevoli oggetti d’uso, monete, ceramiche, contenitori per l’acqua e diverse tipologie di fauna. Il rinvenimento, inoltre, di materiali databili ad epoca tardo-antica, attesta una rioccupazione dell’area della villa dopo una fase di abbandono, presumibilmente durante il III sec. d.C. Il mancato rinvenimento di materiale databile in epoca medievale dimostra l’abbandono definitivo della villa. Nella primavera del 1999 la raccolta archeologica si è arricchita di nuovi reperti provenienti dallo scavo di altri due pozzi: il pozzo del quartiere rustico-produttivo ed il pozzo del quartiere termale. L’allestimento oggi è completato da alcune sale che raccolgono materiale proveniente dalle diverse campagne di scavo alla villa: materiali d’uso, terracotte, monete, laterizi, mosaici, intonaci parietali e sono tali da offrire un quadro generale dell’antica residenza romana. Il costante lavoro della Soprintendenza, in particolare nella persona di Maria Grazia Maioli che ha curato e coordinato tutte le fasi di scavo, di allestimento e promozione scientifica, ha fatto sì che la raccolta conservata ed esposta al Museo, grazie anche al ritorno in loco di materiali già in deposito al Museo Nazionale di Ravenna, oggi costituisca un eccellente percorso di studio della storia antica della Città di Russi. Se è vero che la villa romana è uno degli esempi di villa rustica meglio conservata dell’Italia settentrionale, è vero anche che la raccolta archeologica ne costituisce un importante complemento. L’attività di promozione svolta dalla Pro Loco e le attività didattiche svolte sia dalla Coop. La Fenice che dal G.R.A, sempre con la collaborazione del Comune di Russi, stanno riscuotendo notevole interesse e gradimento da parte di un numero sempre crescente di visitatori. La Collezione "Alfredo Baccarini" è l’ultimo tassello che compone il mosaico di questo nuovo Museo in costante sviluppo. I lavori di ripristino e messa a norma dei locali sono in corso ed il loro completamento è previsto entro il 2003. Il progetto scientifico del percorso espositivo è affidato all’archivista Mirella Plazzi che nel 1990 curò la catalogazione del fondo archivistico ed il catalogo della mostra temporanea Alfredo Baccarini a cento anni dalla morte. La realizzazione di questa esposizione porterà a compimento l’omaggio e la riconoscenza della città ai suoi cittadini più illustri: il "dittatore dell’Emilia" e più volte Ministro Luigi Carlo Farini e l’ingegnere, Ministro dei lavori Pubblici del Regno d’Italia, Alfredo Baccarini. Ma non finisce qui, altre sorprese legate alla valorizzazione della struttura architettonica della Rocca aspettano i futuri visitatori.

Speciale musei nascosti - pag. 12 [2003 - N.16]

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