A piccoli passi

Muoversi “passo dopo passo” permette anche ai piccoli musei di provvedere ad una decorosa conservazione delle opere

Valerio Brunetti - Responsabile del Museo Civico di Castel Bolognese

Ogni responsabile di museo vorrebbe avere una bacchetta magica per poter vedere in un attimo tutte le opere delle proprie collezioni in ordine e restaurate: a Rimini, anche senza bacchetta, ci sono quasi riusciti. Al Museo della Città con un ammirevole progetto quinquennale, dal 2001 al 2006, sostenuto da un gruppo di cinque aziende locali sono riusciti a portare a termine il restauro di trenta importanti opere presenti nelle raccolte riminesi. Un ottimo risultato se si pensa alle scarse risorse di cui dispongono la maggior parte delle strutture museali, dove è sempre più difficile reperire le risorse per interventi, a volte anche urgenti, di conservazione del patrimonio. La soluzione di muoversi a piccoli passi è forse l’unica che può permettere alle piccole realtà di provvedere ad una decorosa conservazione delle opere.
Il Museo civico di Castel Bolognese, a sei anni dal riordino delle raccolte, con un po’ di risorse rese disponibili dall’amministrazione comunale, ha avviato a fine 2005 un apposito piano, che seppure contenuto nei costi e negli obiettivi, promuove alcuni interventi conservativi ormai improrogabili su opere destinate a far parte o appartenenti alla sezione artistica e avviate verso un progressivo degrado che oltre a mettere in pericolo l’esistenza delle opere stesse non ne permetteva un’adeguata fruizione da parte del pubblico.
È previsto il recupero di un affresco staccato a massello, trecentesco, che raffigura la Vergine col Bambino, l’opera pittorica più antica presente sul territorio comunale: collocato nella vecchia residenza municipale, di provenienza incerta, fu nuovamente trasferito e “rimurato” nel nuovo municipio nel dopoguerra. Nuovamente rimosso in seguito a lavori è stato trasferito al Museo civico in precarie condizioni. Un recente studio lo attribuisce ad un maestro romagnolo dai modi giotteschi.
È stato affidato alle esperte mani di Patrizia Camino che provvederà alla pulitura, al consolidamento dell’intonaco e al risarcimento di alcune lacune con leggeri interventi di restauro pittorico ad acquerello. La stessa restauratrice si prenderà cura anche di due tavole con i ritratti ad olio dei genitori del pittore castellano Giovanni Piancastelli, da lui realizzati alla fine dell’Ottocento. I dipinti presentano una forte alterazione della vernicetta che li ricopre: l’alterazione, dovuta alla lunga esposizione alla luce a cui sono stati sottoposti prima di pervenire al museo, ha offuscato i colori originali alterandone la percezione visiva.
Altri interventi in programma riguardano alcuni materiali provenienti da donazioni, che si vorrebbero vedere esposti al più presto ma che si trovano in condizioni non idonee per essere presentati al pubblico.
Si dovrà affrontare il restauro di un’incisione a bulino di Giovanni Antonio Antolini, appartenente alla donazione Costa, che presenta il supporto cartaceo ormai fortemente imbrunito tanto da renderla quasi illeggibile e con tracce nel verso di nastro adesivo dovute ad una vecchia incorniciatura poco attenta.
Anche una grande incisione seicentesca di Gerard Audran, recentemente pervenuta al museo, si presenta sporca e polverosa con gore d’umidità, lacerazioni e lacune, per cui si rende necessario procedere ad un adeguato restauro, progettato dal CEPAC di Forlì, che prevede principalmente la pulitura, la rimozione di empirici interventi di restauro precedentemente eseguiti, il rinsaldo delle lacerazioni e il risarcimento delle lacune. Questo intervento metterà l’opera in condizioni di essere adeguatamente conservata ed eventualmente esposta.
La stessa tipologia di intervento è prevista per una pergamena manoscritta trecentesca, di grande interesse per la storia della comunità, anch’essa conservata ripiegata, che presenta ugualmente gore d’umidità, lacerazioni e lacune che la rendono difficilmente consultabile. Dopo l’eliminazione dello sporco e della polvere si potrà procedere alla distensione della pergamena con rinsaldo delle lacerazioni.
Piccoli interventi tutti che si inseriscono in un progetto di miglioramento dell’offerta del patrimonio museale e del risanamento di opere di alto valore storico e documentario che saranno rese più fruibili sia per il pubblico che per gli studiosi.

Speciale restauri - pag. 13 [2006 - N.25]

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