L'IBC per il restauro

L’attività dell’Istituto nella provincia di Ravenna ha permesso interventi di svariate tipologie nel settore del restauro

Beatrice Orsini - Istituto Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna

L’impegno dell’IBC per il restauro è stato caratterizzato nel corso degli anni dalla varietà degli interventi dovuta alla ricchezza tipologica delle collezioni museali e, in generale, dei beni storico artistici presenti in regione. La sua attività ha cercato di contribuire a una migliore conservazione e valorizzazione dei beni di pertinenza degli enti locali, privilegiando la presenza sul territorio, ritenuta utile per individuare le diverse esigenze e priorità di intervento, in una costante collaborazione con le direzioni dei musei, gli amministratori locali e le competenti Soprintendenze per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico.
Le leggi regionali per i musei (L.R. 20/1990 e L.R. 18/2000) hanno contribuito a proseguire, negli ultimi dieci anni, questa linea di lavoro, dando vita ad una operatività intensa, che ha portato alla creazione di progetti importanti riferiti a diverse sezioni di intervento: nuovi allestimenti, interventi collegati a restauri architettonici, progetti di conservazione preventiva, collaborazioni con Istituti ed Accademie per la creazione di cantieri scuola.
Per Ravenna e la sua provincia le iniziative hanno seguito quasi tutte queste direzioni di lavoro: è stata messa in atto una programmazione molto ricca e articolata che ha tenuto conto delle diverse realtà e dell’impegno continuo e costante delle Amministrazioni locali e della Provincia, per la valorizzazione del patrimonio culturale dei musei.
Al fine di garantire una nuova e adeguata esposizione degli abiti di scena del Museo del Teatro di Faenza, ad esempio, è stata avviata un’accurata serie di interventi, non solo di restauro, ma anche di messa in forma dei manufatti, accanto ad operazioni conservative per i pezzi custoditi temporaneamente nei depositi.
Il contributo dell’Istituto ha inoltre facilitato la recente apertura della Casa delle Marionette di Ravenna, grazie alla catalogazione dei burattini e dei materiali di scena e al restauro di copioni manoscritti appartenenti alla Collezione Monticelli.
La collaborazione tra Istituto, Comune di Bagnacavallo e Soprintendenze competenti ha consentito la realizzazione di un progetto di restauro di opere pittoriche provenienti dall’ex convento di San Francesco, in parte restaurato ed esempio interessante di recupero di un edificio a fini culturali. È stata inoltre organizzata una mostra, Ritorno al San Francesco, corredata da una pubblicazione che riporta le diverse fasi di un progetto di particolare complessità.
I materiali della civiltà contadina e le loro esigenze conservative sono stati i protagonisti di un esperimento presso il piccolo Museo della vita contadina in Romagna di San Pancrazio di Russi, in seguito ripetuto anche per altre realtà museali della regione, che ha visto la partecipazione di operatori volontari ad una sorta di piccolo cantiere scuola. Nel corso di incontri programmati, essi hanno appreso, sotto la guida di un restauratore incaricato dall’IBC, i necessari procedimenti tecnici per eseguire, nel tempo, interventi o manutenzioni degli oggetti della collezione (in legno, metallo, paglia ecc.).
Al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza sono stati messi in opera due importanti recuperi che hanno riguardato diverse tipologie di manufatti: scenografie dipinte su carta eseguite da Romolo Liverani per fare da sfondo ad un presepio della famiglia dei conti Zucchini (attualmente esposto in museo), e materiali tessili eterogenei di epoca precolombiana, provenienti da una donazione, che faranno parte del percorso museale nella sezione dedicata a questo tema. Nel caso del presepio, tra l’altro, si è voluto dare risalto ad un intervento abbastanza complesso proponendo le varie fasi in un filmato a carattere conoscitivo e didattico.
Al Museo d’Arte della città di Ravenna gli impegni negli anni hanno riguardato il restauro di dipinti (su tela e tavola), di cornici, di piccole opere su rame, di disegni, accanto allo studio delle condizioni conservative degli ambienti grazie all’inserimento del Museo nel progetto MUSA – Rete regionale intermuseale per la gestione a distanza della conservazione dei beni artistici, promosso dall’Istituto in collaborazione con il CNR-ISAC di Bologna.
Uno degli interventi più recenti al Museo d’Arte è riferito in particolare al restauro di tre opere su tavola di Nicolò Rondinelli, parti di un trittico raffigurante la Madonna col Bambino, Sant’Alberto Carmelitano e San Sebastiano. La storia del dipinto e i problemi emersi in laboratorio sono stati evidenziati in un breve studio predisposto in occasione del Salone del Restauro di Ferrara nel 2005, all’interno della mostra Cantieri culturali.
Già programmati e di prossimo avvio saranno altri lavori per il Museo d’Arte e inoltre per la quadreria della Biblioteca Classense di Ravenna. Della Madonna con Bambino – detta Madonna del Popolo dagli abitanti di Brisighella – e del suo laborioso restauro si parla in questo numero di Museo informa. È un esempio significativo della varietà e delle situazioni conservative con cui ci si rapporta nel lavoro quotidiano per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali.

La pagina dell'IBC della Regione Emilia-Romagna - pag. 4 [2006 - N.25]

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