La Casa delle Marionette

Nel cuore di Ravenna apre il museo che ospita la storica collezione di marionette della Famiglia Monticelli

Roberta Colombo, Andrea Monticelli, Mauro Ponticelli - Teatro del Drago

In vicolo Padenna, a pochi passi da Piazza del Popolo, sorgerà il museo “La casa delle Marionette”, che ospita la storica Collezione Monticelli: uno spaccato di 200 anni di storia del teatro di figura italiano, che si inserisce nel ricco e prezioso panorama della regione e della provincia di Ravenna.
Mai terra fu così fertile per questo genere teatrale: nel secolo scorso innumerevoli erano le famiglie che coi loro teatrini percorrevano la pianura padana in lungo e in largo lasciando, talvolta, gloriose testimonianze.
I Monticelli sono originari di Cremona: lì nacque il capostipite Ariodante Giuseppe che da giovane lasciò il luogo natio col suo “ponte” di marionette per iniziare la sua personale tournèe (erano viaggi che duravano una vita) che lo portò a vivere in Piemonte. Fu suo figlio Cesare Vittorio Aspromonte a dirigere i suoi passi in Emilia, e così alla fine dell’Ottocento il teatro dei Monticelli si insediò in provincia di Parma, dove nacquero le due generazioni successive: Otello e Vasco prima e William poi. La storia della Famiglia si intreccia con la città di Ravenna da lunga data: risalgono all’inizio del ‘900 le testimonianze delle prime tournèe in città della Compagnia Marionettistica Monticelli-Salici.
Nei primi anni ´50 i Monticelli si stabilirono definitivamente in città. Da allora, la Famiglia ha sempre prodotto spettacoli per bambini e adulti: fra gli anni ‘50 e ‘60 nella piazzetta del Borgo San Rocco veniva eretto un “padiglione” con un’ampia platea, una biglietteria ed il ponte teatrale delle marionette e lì la premiata Compagnia Marionettistica del Cavalier Otello Monticelli e Figli presentava le sue opere. Negli anni ‘60, in estate, era l’Arena Rasi ad ospitare gli spettacoli di burattini con Fagiolino e Sandrone. Nel 1979, anno in cui Otello smise la sua attività, furono il figlio William e i nipoti Andrea e Mauro a proseguire l’attività di Famiglia. La prima innovazione fu data dal nome della formazione: la Compagnia Monticelli diventò Teatro del Drago e ancor oggi porta questo nome.
Da questo se pur breve e parziale excursus storico si capisce bene perché questo museo doveva nascere a Ravenna, e mai luogo fu così appropriato come la sala di Vicolo Padenna, nel cuore della città. Un lungo percorso, quello che ha portato a questo grande evento: 25 anni di storia del Teatro del Drago, una grande passione per il teatro e per il recupero delle tradizioni e una illuminata volontà politica che nel 2001 ha portato all’approvazione da parte della Regione di un progetto di conservazione, catalogazione, restauro e promozione della Collezione, avviando una fertile collaborazione con l’IBC, che ha fatto sì che nel 2003 la Collezione Monticelli entrasse nella rete museale della Provincia di Ravenna e che nel 2005 il Comune di Ravenna trovasse una dignitosa sede museale nel centro della Città.
La collezione comprende 200 scenografie in carta, un sipario in tela, 130 burattini, 63 marionette, 120 copioni e innumerevoli materiali cartacei di tournée (locandine, lettere, bandi, permessi), nonché materiale sparso (teste di legno, mani di burattini, costumi per burattini e marionette). Una Collezione itinerante che diventa Museo, un percorso nella storia che giunge a destinazione, o meglio ad un punto di partenza, perché finalmente da oggi si potranno ammirare e studiare nel loro insieme gli attori, i copioni, le scenografie, gli attrezzi, i costumi che per due secoli sono stati i protagonisti di avventure, tragedie, commedie e farse esilaranti.
Per tanti anni si è sempre pensato ad esposizioni temporanee, ora esisterà una casa dove mostrare le proprie “arti”, in cui il visitatore possa giocare con la Storia, senza venirne schiacciato, dove rivedere pezzi del proprio passato o gioire per nuove scoperte. Per tutte queste ragioni l’idea che sta alla base dell’allestimento pensato dal Teatro del Drago – in stretta collaborazione con l’architetto Balzani – è proprio quella di un luogo delle meraviglie, un percorso da fare col naso all’insù per i più grandi, mentre parallelo un altro percorso si affaccia per i più piccini: il tutto converge in una sorta di “agorà” dove ascoltare e vedere le antiche storie fagiolinesche.

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 0 [2005 - N.24]

[indietro]