Una Rocca per museo

A Bagnara di Romagna s’inaugura la sezione archeologica del Museo del Castello, primo passo di un ambizioso progetto per la musealizzazione globale della Rocca

Fiamma Lenzi - Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna

Agricoltori-allevatori, primi ad intrecciare un dialogo permanente con il territorio, abili artigiani dell’età dei metalli maestri nel forgiare il duttile e resistente bronzo, coloni romani intenti a modellare con paziente assiduità il paesaggio sino a conferirgli quella durevole fisionomia così familiare agli occhi di oggi, uomini dell’era di mezzo raccolti in preghiera nella silente atmosfera di una grande chiesa al centro del borgo fortificato, armigeri sugli spalti del castello in conflitto con il nemico di turno: capitoli, episodi, oppure anche solo brevi attimi o frasi incompiute di una narrazione che attendeva da tempo di essere rivisitata e fatta conoscere.
È ciò che con impegno forte e motivato si sta realizzando a Bagnara di Romagna. Il traguardo iniziale di un articolato percorso progettuale, che sancirà la nascita di un Museo del Castello, è oggi raggiunto con l’apertura della prima sezione museale, tutta dedicata appunto al passato prossimo e remoto del borgo e delle sue vicinanze.
Dar vita, all’interno della Rocca sforzesca, ad un nuovo organismo destinato a ripercorrere senza soluzione di continuità le vicende del territorio bagnarese, restituendo la straordinaria architettura difensiva alla sua funzione di luogo emblematico della locale comunità, sino a trasformarlo in un museo di se stesso, è certamente una sfida ambiziosa. Ma al contempo stimolante e tale da suscitare il coinvolgimento attivo della cittadinanza e di tutte quelle componenti di essa che riconoscono alla memoria storica e all’attenzione per il proprio vissuto culturale il valore di elemento di coesione e di opportunità sociale.
Non è dunque un caso che l’iniziativa rientri fra gli obiettivi programmatici che nelle intenzioni dell’Amministrazione comunale dovranno garantire, attraverso la riqualificazione e la valorizzazione del centro storico, lo sviluppo della città e del suo territorio in chiave turistico-culturale e costruire una rete di servizi al pubblico di respiro sovracomunale. Sono la vastità dello sforzo che il Comune si appresta a compiere e la volontà di procedere ad una pianificazione costantemente sostenuta da una logica di concertazione e di “area vasta” ad aver suggerito di assicurare all’impresa la collaborazione di diversi organismi pubblici coinvolti nella tutela e valorizzazione del territorio e delle istituzioni culturali. Riuniti in un Gruppo di progetto, i rappresentanti del Sistema Museale Provinciale, il Coordinamento delle istituzioni culturali dell’Associazione intercomunale della Bassa Romagna, l’Istituto Beni Culturali, la Soprintendenza Archeologica dell’Emilia-Romagna, insieme ai tecnici comunali, hanno gettato le basi e scandito le tappe delle scelte future. In una prospettiva di più lungo periodo sono stati indicati come esiti finali la musealizzazione globale del Castello, il recupero integrale a fini museali di tutti gli elementi architettonici della Rocca e il posizionamento di Bagnara come luogo di analisi e di studio sul fenomeno dell’incastellamento in Romagna, avente proprio qui una delle sue manifestazioni più significative.
Nel frattempo, grazie alla presentazione di una serie di reperti archeologici e al supporto di pannelli didattici introduttivi, la sezione iniziale del museo –inaugurata il 12 novembre 2005 - apre un primo squarcio sulla quotidianità e sulla storia di Bagnara a partire dall’epoca pre-protostorica. Molteplici testimonianze della colonizzazione romana e resti di vasellame e vetri, dal Medioevo in avanti, completano il quadro dell’antropizzazione del territorio bagnarese. Una novità assoluta costituiscono, poi, i materiali provenienti dal castrum medievale noto come “prato di S. Andrea”, che alla particolarità di essere stato da tempo immemorabile proprietà comunale, concesso in locazione ogni nove anni al miglior offerente, unisce il fatto di coincidere con il sito in cui è sorta – forse già in età romana - la Bagnara antica distrutta nel XIII sec. Anche su tale fronte si dispiega l’impegno dell’Amministrazione, che si è assunta l’onere finanziario ed organizzativo di uno scavo archeologico eseguito nel sito con criteri tecnico-scientifici.

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 0 [2005 - N.24]

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