Un ricordo di Luciana Martini

La Soprintendente Anna Maria Iannucci ricorda con affetto la figura e l’operato della direttrice del Museo Nazionale di Ravenna

Anna Maria Iannucci - Soprintendente

Luciana Martini nasce nel 1951 a Faenza, dove compie gli studi classici, laureandosi poi in lettere con perfezionamento in Storia dell’Arte presso l’Ateneo bolognese. Era stata allieva di Renato Barilli ed appassionata di arte contemporanea.
Entra a far parte dell’Amministrazione nel 1978 come storico d’arte della Soprintendenza ravennate (ora Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio), occupandosi di tutela, conservazione e restauro dei beni storico-artistici nel territorio della provincia di Ravenna e delle collezioni del Museo Nazionale. Dal 1991 al 2005 ha ricoperto il ruolo di Direttore del Museo svolgendo anche funzioni di Storico d’Arte Coordinatore sul territorio. Dal 1984 al 2005 ha svolto attività didattica presso la Scuola per il Restauro del Mosaico, gestita dalla Soprintendenza ravennate (riconosciuta come sezione della Scuola dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze dal febbraio 2004). Insegna in particolare “Storia del restauro delle opere d’arte” (le dispense sono in corso di pubblicazione per le edizioni Nardini).
Presso il Museo Nazionale, prima come ispettore e conservatore delle collezioni e poi come direttore, cura l’ordinamento scientifico ed il catalogo di collezioni permanenti. Fra i cataloghi editi ricordiamo in particolare: Piccoli bronzi e placchette del Museo Nazionale di Ravenna (Ravenna 1985); Oggetti in avorio ed osso nel Museo Nazionale di Ravenna (Ravenna 1993); 50 capolavori nel Museo Nazionale di Ravenna (Ravenna 1998). La sua intensa attività pubblicista la porta a pubblicare oltre 50 titoli, collaborando fra l’altro a riviste come “Faenza” del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, “Romagna Arte e Storia” e lo stesso “Museo in-forma”.
A lei si deve la cura puntuale dei “Quaderni di Soprintendenza” (QdS nn.1/5), che solo grazie alla sua tenacia hanno proseguito la loro pubblicazione nonostante gli aumentati impegni e funzioni delle Soprintendenze ed i sempre più limitati finanziamenti. Fino agli ultimi mesi di vita Luciana Martini ha curato il n. 6 dei Quaderni e le dispense del Corso di restauro, oggi in corso di pubblicazione.
Fra i suoi progetti non portati a termine - ma che la Soprintendenza intende proseguire - vi è il riordino delle esposizioni delle collezioni degli avori e delle icone e delle prime sale del Museo.
Vogliamo ricordare il suo impegno quotidiano di funzionario, con un’attenzione particolare ai restauri delle decorazioni pittoriche nelle case e palazzi faentine (e qui citiamo la sua ultima pubblicazione Casa Ricciardelli, il restauro, Faenza 2005), la sua direzione esemplare dei restauri pittorici in S. Nicolò a Ravenna, da lei definito un monumento-museo della storia artistica di Ravenna in un articolo pubblicato nel 2003 proprio su “Museo Informa”, la sua razionale e continuata attività di studiosa, che ha arricchito di contenuti il Museo Nazionale ed ha saputo creare legami e confronti con studiosi internazionali.
Mentre si sta allestendo la ricomposizione delle Vele di Santa Chiara, con le pareti affrescate già collocate nel 1995 nel Museo Nazionale, pensiamo che non potrà essere con noi a seguire questo nuovo ritorno delle celebri superfici dipinte di Pietro da Rimini, che hanno subito distacchi, esili, restauri, tornando infine tutti insieme a Ravenna, nel Refettorio del Museo Nazionale.
Luciana Martini muore a Ravenna il 21 maggio 2005, lascia il marito ed il figlio Luca, tutti i colleghi della Soprintendenza ed un lavoro esemplare.

La Pagina della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Ravenna - pag. 0 [2005 - N.24]

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