Le ragioni di un progetto

Il progetto su Musei e lifelong learning, coordinato dall’IBC, si propone di fornire agli operatori gli elementi essenziali per orientarsi nel campo dell’educazione permanente

Margherita Sani - Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna

Il tema delle professioni museali è diventato di grande attualità nel nostro paese. Legato intimamente a quello degli standard e al processo in corso da alcuni anni per definire e applicare parametri per il miglioramento della qualità nei musei, il discorso sulle professionalità nasce dalla consapevolezza che tale miglioramento può attuarsi solo in presenza di un capitale umano numericamente sufficiente, preparato, flessibile, ma soprattutto capace di crescere professionalmente e autoformarsi nel corso di tutta una carriera.
Parlando di professionalità nei musei e non volendo limitare lo sguardo unicamente al nostro paese, un dato che colpisce è la straordinaria trasformazione verificatasi in quello che potremmo chiamare l’ambito dell’educazione al patrimonio, della didattica museale, o, alla francese, della “mediazione culturale”. Infatti, nonostante la funzione educativa sia intrinseca alla nascita del museo, ci troviamo non solo davanti ad una professione sostanzialmente giovane e riconosciuta ufficialmente solo da pochi anni negli organici, ma soprattutto ad una professione che, rispetto alle altre presenti nel museo, ha subito trasformazioni rapide e intense ed è tuttora esposta a sollecitazioni che richiedono un costante aggiornamento del personale ed un ampliamento delle competenze presenti.
Le sollecitazioni e gli stimoli traggono origine da diverse circostanze: dalla maggiore apertura del museo nei confronti del pubblico, dalle richieste avanzate da parte della società a che il museo assuma anche altri ruoli oltre a quello tradizionale – divenendo luogo di aggregazione sociale, di recupero delle marginalità, di integrazione culturale – dalle aspettative di una molteplicità di utenti: oltre ai bambini, i giovani, gli anziani, chi ha un handicap fisico o di altro genere.
Sostenute, in alcuni paesi in modo molto forte, da politiche culturali finalizzate ad accrescere l’accessibilità delle istituzioni culturali, queste pressioni nei confronti dei musei hanno fatto in modo che il ruolo di chi mette in relazione pubblico e beni culturali diventasse assolutamente cruciale.
Ovunque, e questo vale per tutti i paesi europei, l’attività educativa dei musei si rivolge tradizionalmente alle scuole. In questo l’Italia non si differenzia dal resto d’Europa. E tuttavia in diversi paesi sono stati sviluppati e vengono condotti con regolarità programmi rivolti a pubblici non scolastici, appartenenti a tipologie diverse e di età dai 16 anni in su, che è poi la grande categoria che il lifelong learning abbraccia. In Italia ciò accade spesso in modo sporadico, al di fuori di politiche pubbliche che incoraggino e sostengano queste azioni, e laddove avviene, l’esperienza rimane spesso patrimonio esclusivo di chi l’ha attuata, poiché esistono poche occasioni di scambio e condivisione. Altrettanto scarse sono le occasioni formative che sostengano gli educatori al patrimonio nell’allargare l’offerta didattica, tagliandola su pubblici diversi e non tradizionali.
Il corso Musei e lifelong learning: esperienze educative rivolte agli adulti nei musei europei organizzato da IBC in collaborazione con la Direzione Cultura della Regione Veneto il 17 e 18 ottobre 2005, è nato da queste premesse e si è proposto di fornire agli operatori gli elementi essenziali per orientarsi nel campo dell’educazione permanente e trarre spunti e indicazioni per realizzare momenti educativi mirati ai diversi segmenti di utenza. Esso si inquadra all’interno del progetto Lifelong Museum Learning, finanziato dal Programma comunitario Socrates Grundtvig 1 per gli anni 2005-2006 e coordinato dall’Istituto Beni Culturali. I contenuti del corso sono stati pensati a partire dall’analisi dei bisogni formativi condotta in una delle prime fasi del progetto, che ha evidenziato tra gli operatori innanzitutto l’esigenza di una definizione di campo. Cos’è il lifelong learning? Qual è lo stato dell’arte in Italia? Quali sono i fondamenti dell’educazione rivolta agli adulti? Come apprendono gli adulti, su quali elementi bisogna fare leva perché l’apprendimento avvenga in modo efficace ecc.
In secondo luogo è emersa la necessità di dotarsi di strumenti per progettare attività educative rivolte a pubblici diversi e dunque caratterizzate da un certo grado di innovazione, sia per quanto riguarda i contenuti che le modalità di programmazione ed erogazione. Altrettanto sentita l’esigenza di rafforzare la componente educativa presente negli allestimenti e nelle mostre temporanee, che restano il primo e fondamentale momento di comunicazione con il pubblico. Su questo ultimo tema è stata costruita una sezione specifica del corso, anche traendo spunto da esperienze estere che testimoniano un’attenzione molto puntuale a tradurre le teorie educative più avanzate in contenuti e modalità espositive.
Nella settimana successiva (27-30 ottobre 2005), il corso “si è trasferito” a Bertinoro, portando con sé – data la limitatezza dei posti – solo alcuni partecipanti, ma inserendoli in un contesto veramente europeo all’interno dell’European Museum Forum Workshop organizzato da IBC in collaborazione con European Forum e Regione Toscana, per approfondire il tema del Museum Environment, l’ambiente museale, a riprova di quanto sia importante sia la componente fisica e ambientale per favorire processi comunicativi e di apprendimento.
Infine, il 7 novembre a Rovigo un follow up di entrambi i momenti all’interno della giornata L’età matura del museo. Incontro con i mondi degli adulti, dove gli stessi temi sono stati rivisitati con una particolare attenzione alla realtà dei musei veneti. Successivi momenti formativi nell’ambito del progetto Lifelong Museum Learning, aperti anche alla partecipazione italiana, sono previsti nel 2006 in Portogallo, a cura di APOREM – Associazione Portoghese dei Musei di Impresa – e nei Paesi Bassi, a cura dell’Associazione Musei.v I materiali dei corsi ed altri contributi su questi temi saranno raccolti in un volume disponibile a conclusione del progetto, a fine 2006.

La pagina dell'IBC della Regione Emilia-Romagna - pag. 0 [2005 - N.24]

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