La pineta di Ravenna: un intreccio fecondo tra bene ambientale e produzione culturale

Pier Domenico Laghi

L’occasione di celebrare il centenario della legge del 16 luglio 1905, frutto dell’impegno politico di Luigi Rava, insigne studioso ravennate, ci sollecita, attraverso lo speciale di questo numero, a percorrere diversi sentieri culturali e di riflessione ispirati alla Pineta di Ravenna.
La considerazione della figura di Rava ci permette, innanzi tutto, di evidenziare come le leggi che egli ha promosso nel 1905 e nel 1908 costituiscano il primo nucleo della legislazione italiana per la tutela e valorizzazione dei beni ambientali e culturali; è motivo di orgoglio sapere che prendono spunto dal patrimonio ambientale della nostra provincia.
Un secondo sentiero di riflessione è definito dalla considerazione del “bene culturale paesaggio” come ispiratore di uno specifico genere pittorico; il rapporto con la pittura definisce un legame creativo forte tra arte e territorio, come testimoniato dalle raccolte del Museo d’Arte della Città di Ravenna; ma possiamo pensare alla Pineta anche come musa ispiratrice di poeti, letterati e musicisti, guidati dalle citazioni che ci propone Franco Gabici.
La Pineta è monumento vivo, testimonianza della storia di un luogo e del trasformarsi della natura, a questo ci introduce Massimiliano Costa, con un taglio scientifico-naturalistico ed un richiamo ai tesori botanici della pineta storica.
Al di là delle suggestioni create da questo intreccio fecondo tra bene ambientale e opere pittoriche, letterarie e musicali da esso ispirate, ci interessa porre l’accento sulle potenzialità di ricerca e creazione culturale che sono realizzabili attraverso l’intreccio tra beni ambientali e culturali che insieme sedimentano la storia e la creazione artistica di un territorio; queste potenzialità non riguardano solamente possibili nuovi percorsi per una didattica integrata dei beni ambientali e dei correlati aspetti culturali, ma anche nuove modalità di fruizione della natura e della cultura.
Tra le consolidate e ricche rubriche della rivista in questo numero preme evidenziare Personaggi e Esperienze di didattica museale.
La prima ci propone per la prima volta una figura femminile: Emma Calderini, disegnatrice di moda ed esperta di storia dell’abbigliamento; è il passo iniziale per un doveroso riequilibrio tra i generi, un impegno della redazione per proporre altri personaggi al femminile nei prossimi numeri.
Per quanto riguarda le esperienze di didattica museale, apriamo una riflessione sulla didattica della cultura scientifica e tecnologica: un invito forte ai musei scientifici, ma non solo, a mettersi in gioco, per coinvolgere in modo nuovo ragazzi e genitori.
Infine l’invito a riflettere, guidati dalle considerazioni di Eloisa Gennaro, sull’esperienza fatta dell’apertura gratuita e festiva dei musei del Sistema: visti i risultati e le idee messe in campo c’è materia per avvicinare molti più visitatori ai musei ed alle raccolte del nostro territorio nella prossima edizione di questo evento.

Editoriale - pag. 3 [2005 - N.23]

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