Le professionalità nei piccoli musei

Gli amministratori degli Enti locali dovrebbero garantire ai piccoli musei, fortemente radicati nel territorio e “memoria” della comunità, almeno le funzioni di direzione, didattica e custodia

Valerio Brunetti - Responsabile Museo Civico di Castel Bolognese

Il tema delle professionalità nel settore dei musei è divenuto ultimamente di grande interesse, sia in seguito alla crescita delle funzioni culturali, scientifiche e di significato sociale che i musei stanno avendo negli ultimi tempi, sia per l’approvazione degli standard e degli obiettivi di qualità per i musei avvenuta nella nostra e in altre regioni. Tutto questo, con problematiche diverse, vede coinvolti sia i grandi che i piccoli musei. Purtroppo le attuali ristrettezze economiche e di risorse umane non favoriscono questi ultimi che difficilmente potranno dar corso in tempi brevi ad una completa attuazione degli standard proposti. Però, come già detto anche da altri, bisogna partire dalla considerazione che gli standard non devono essere interpretati come una normativa esatta e prescrittiva ma come un manuale di buoni consigli per il miglioramento dei servizi che il museo può offrire. Generalmente i piccoli musei esprimono un forte legame con la città e il territorio in cui si trovano: ne conservano i documenti delle sue origini, le testimonianze dei percorsi storici e sono la “memoria” della comunità. Di tutto questo si avvalgono innanzitutto i cittadini per la propria crescita culturale, i ricercatori vi attingono preziose informazioni per le loro indagini e i loro lavori, mentre le scuole trovano nelle raccolte museali locali gli strumenti immediati per migliorare il percorso didattico finalizzato alla formazione degli alunni.
Davanti al compito estremamente impegnativo di interagire continuamente e strettamente con il territorio, garantendo la fruizione pubblica e la conservazione e l’incremento delle raccolte, la programmazione e la promozione di attività di ricerca scientifica e di attività didattiche in collaborazione con gli enti culturali e le strutture scolastiche, dovremmo individuare in ogni museo, sia esso grande o piccolo, almeno una serie di specifiche professionalità, dal direttore al conservatore, dall’operatore della didattica al personale di custodia, tutte necessarie per perseguire in modo ottimale la missione statutaria.
Questo potrebbe spaventare non pochi amministratori particolarmente preoccupati da problemi di bilancio; con un po’ di buona volontà anche i piccoli musei possono organizzarsi in maniera da migliorare, se necessario, la loro offerta, senza depauperare le casse comunali. La figura comunque indispensabile è sempre quella del direttore o del responsabile della struttura museale, che se non esiste già internamente, può essere individuata anche all’esterno all’Amministrazione pubblica, eventualmente condivisa con altri musei, a cui si possono attribuire i ruoli più importanti per un buon funzionamento. Adeguatamente preparato, dotato di un’ampia autonomia e di un’approfondita conoscenza della realtà in cui opera saprà scegliere razionalmente le collaborazioni di cui avvalersi, a cui destinare le risorse a sua disposizione. Innanzitutto non sarà mai solo nelle scelte perché gli enti istituzionali, Soprintendenze, IBC, Sistema museale provinciale lo affiancheranno continuamente per gli eventuali problemi di carattere tecnico scientifico da affrontare, come conservazione, catalogazione, restauro, didattica museale. Per quest’ultima, che sta diventando una delle funzioni principali nella missione dei musei, la figura di un operatore qualificato che affianchi la direzione nell’attuazione dei progetti concordati con le scuole, o con altre istituzioni, sarà quanto mai necessaria, attingendo eventualmente alle professionalità già presenti sul mercato in questo campo.
Non secondario è il ruolo del personale di sorveglianza che nei piccoli musei trova nel volontariato una inesauribile risorsa. Non può essere un volontariato casuale e distratto, ma persone motivate ed attente, che si sentano professionalmente inserite nel museo, consce del patrimonio che stanno custodendo. Queste vanno preparate con cura, predisponendo anche un chiaro ed esauriente percorso didascalico ed informativo, scientificamente corretto ma facilmente comprensibile. I piccoli musei devono guardarsi intorno perché sicuramente ci sono tante mani pronte per aiutarli a crescere in professionalità e migliorare la loro offerta verso un pubblico sempre più curioso, più attento, più esigente.

Speciale professionalità nei Musei - pag. 12 [2005 - N.22]

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