Percorsi di qualità

La questione degli standard va affrontata con la consapevolezza che il raggiungimento di livelli qualitativi minimi rappresenta una condizione necessaria, che non deve penalizzare le piccole realtà

Eloisa Gennaro - Responsabile U. O. Beni Culturali della Provincia di Ravenna

La Provincia di Ravenna, nel rinnovare le convenzioni con i Comuni e gli enti titolari di musei per il Sistema Museale Provinciale, ha accolto pienamente i principi espressi dalla normativa statale e regionale che, a partire dai concetti fissati dal Codice deontologico dell’ICOM, insiste sull’individuazione e l’applicazione di standard di qualità finalizzati al miglioramento dei servizi e delle prestazioni offerte dai musei.
Se infatti la convenzione sottoscritta nel 1997 subordinava l’accesso al Sistema Museale e ai finanziamenti provinciali all’esistenza di alcuni requisiti minimi – quali il regolare funzionamento e l’apertura al pubblico, anche solo su prenotazione – la nuova convenzione prevede come condizione di accesso al Sistema l’adozione degli standard e degli obiettivi di qualità approvati nel marzo del 2003 dalla Giunta Regionale, articolati in otto ambiti di funzionamento dei musei:
• status giuridico (statuto, regolamento, carta dei servizi);
• assetto finanziario (documenti programmatici e consuntivi);
• strutture del museo;
• personale;
• sicurezza del museo;
• gestione e cura delle collezioni;
• rapporti con il pubblico e relativi servizi;
• rapporti con il territorio.
La Provincia, in vista di tale importante innovazione, non intende sottrarsi al suo ruolo di coordinamento e di supporto nonché di interfaccia rispetto all’ente regionale. Partendo dall’utile strumento costituito dal questionario in rete di auto-valutazione predisposto dall’IBC, è possibile avere sott’occhio le criticità e i punti di forza delle istituzioni museali del territorio e conseguentemente individuare gli opportuni strumenti di supporto, in modo da sopperire per quanto possibile alle carenze. Tuttavia, per completare rapidamente il quadro sullo stato dell’arte e orientare in modo razionale le scelte del Sistema, è necessario avvalersi della collaborazione da parte di tutti i musei del ravennate che, come già in altre occasioni, dovranno fornire con tempestività i dati richiesti. Occorre affrontare con sollecitudine le problematiche connesse agli standard, fermo restando che la complessità degli interventi necessari rispetto alla situazione esistente appare non del tutto compatibile con la scadenza fissata dalla sopra citata delibera regionale, in conformità all’art. 10 della L.R. 18/2000.
La questione degli standard di qualità deve essere affrontata cercando di contemperare due contrapposte esigenze. Da una parte quella di qualificare ulteriormente il patrimonio culturale e la sua fruibilità, nella consapevolezza che il raggiungimento di determinati livelli minimi rappresenta una condizione imprescindibile perché le istituzioni culturali possano svolgere con pienezza la loro stessa funzione. D’altra parte, occorre evitare che gli standard finiscano paradossalmente per penalizzare in qualche modo le piccole realtà, assai diffuse nel nostro territorio, che rappresentano un patrimonio da salvaguardare e da promuovere.
Da tali considerazioni emerge il bisogno di una politica equilibrata incentrata sugli standard, da intendersi non tanto come adempimento burocratico rispetto alla scadenza stabilita, con l’inevitabile disagio che ne consegue, quanto come percorso di crescita qualitativa del patrimonio museale locale. In tale ottica, il Sistema Museale Provinciale deve proporsi sempre più come luogo di scambio e condivisione delle migliori esperienze, anziché come strumento di mera verifica degli adempimenti; dovrà compiere quindi tutte le azioni possibili, supportando i musei e segnatamente quelli più piccoli nel processo di adeguamento agli obiettivi di miglioramento.
Anzitutto occorre distinguere gli obiettivi a carattere strutturale, per i quali occorrono consistenti investimenti finanziari, da quelli che richiedono essenzialmente un supporto di tipo tecnico-scientifico. In relazione ai primi, la Provincia unitamente alla Regione cerca di orientare gli investimenti nella direzione di una crescita collettiva, nell’ambito della pianificazione di cui alla L.R. 18/2000, pur nella consapevolezza di quanto siano limitate le risorse complessivamente a disposizione degli enti rispetto agli obiettivi; in particolare i musei risultano mediamente già attrezzati sotto il profilo dell’impiantistica di sicurezza, mentre emergono maggiori carenze nella strumentazione finalizzata alla conservazione preventiva delle collezioni. Il Sistema Museale deve fornire inoltre un adeguato supporto in fase di applicazione dei requisiti non strutturali, secondo le modalità definite in sede di Comitato Scientifico. Così, sono stati organizzati gruppi di lavoro e seminari su specifici obiettivi (regolamenti, bilanci, carta dei servizi ecc.), in modo da mettere in condivisione le conoscenze e le buone pratiche, affiancando ed estendendo le attività formative già predisposte in tal senso dall’IBC. L’adozione della carta dei servizi, in particolare, rappresenta un passaggio fondamentale per raggiungere un elevato standard di qualità nelle relazioni con il pubblico, favorendo in tal modo la più ampia fruizione del patrimonio culturale.
Analoga rilevanza assumono, nell’ambito degli standard, gli strumenti di comunicazione e di informazione: la Provincia ha da tempo avviato una politica di promozione dei musei attraverso la pubblicazione di guide e opuscoli illustrativi, da diffondere anche on line. Un obiettivo di medio-lungo periodo è quello di costruire un vero portale dei musei del territorio, mettendo in rete i siti già esistenti nonché promuovendo adeguatamente i servizi offerti da tutti i musei; si potranno realizzare nel tempo strumenti di interazione sempre più sofisticati, dalla distribuzione di una newsletter alla predisposizione di visite virtuali ai musei.
La Provincia inoltre può favorire la realizzazione delle attività didattiche a beneficio anche di quei piccoli musei che non dispongono di un laboratorio didattico. Alla luce di quanto prescritto negli standard è già stata avviata, in via sperimentale, la pianificazione annuale di tali attività in sede di Comitato Scientifico del Sistema; i musei, da alcuni anni, possono avvalersi del Laboratorio Provinciale per la realizzazione dei supporti didattici.
Restano, infine, gli obiettivi più ambiziosi e di maggior complessità, legati in particolare ad una maggiore qualificazione del personale. Pochi enti possono disporre di idonee risorse umane; in molti casi, i requisiti minimi in relazione all’apertura al pubblico vengono rispettati grazie al ruolo dell’associazionismo locale e/o al servizio civile volontario secondo modelli gestionali tutto sommato soddisfacenti, ferma restando ovviamente la necessità di un minimo di formazione dei soggetti incaricati. Partendo dal presupposto che gli standard costituiscono, più che una normativa esatta e prescrittiva, una sorta di manuale per il miglioramento dei servizi, la sorveglianza della struttura può anche essere affidata al volontariato, ma potendo contare su un adeguato apparato didascalico e informativo predisposto a cura del personale tecnico-scientifico. Se la qualità dell’accoglienza al pubblico è un aspetto da non sottovalutare, ancor più complessa appare la questione relativa al vertice direzionale: l’annosa questione della professionalità del direttore di un museo assume, nelle piccole realtà, connotazioni del tutto particolari, che richiedono un maggior approfondimento sotto il profilo anche delle possibili soluzioni gestionali in forma associata. Ogni museo dovrà inoltre trovare soluzioni adeguate per definire le figure di conservatore e di responsabile della didattica, eventualmente accentrate in un’unica persona: è soprattutto in questo caso che si raccomandano soluzioni comuni a più istituzioni, anche facenti capo a diversi enti proprietari. La Provincia può assumere il compito di rafforzare le iniziative a carattere formativo: il Sistema, oltre a presentare primariamente corsi mirati a sviluppare specifiche competenze in relazione ai servizi educativi, intende fornire agli operatori culturali del territorio strumenti per conoscere meglio i propri visitatori e per valutarne il grado di soddisfazione; per adottare strategie di comunicazione e migliorare il flusso delle informazioni riguardanti il proprio patrimonio; per utilizzare strumentazioni tecnologiche innovative e ottimizzare gli interventi nel campo della sicurezza, della prevenzione, della documentazione sulle collezioni.
È del tutto chiaro, a questo punto del percorso, che tutti i soggetti interessati debbano produrre un ulteriore sforzo per realizzare gli obiettivi fissati, definendo momenti periodici di verifica a livello sia politico che tecnico, nella convinzione che il risultato finale possa dipendere anche dalla intensità e continuità del confronto.

Speciale standard museali - pag. 9 [2004 - N.21]

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