Preistoricasola: dall'Età di Internet all'Età del Bronzo

Piccoli primitivi al Museo Civico di Scienze Naturali di Faenza si cimentano in laboratori in cui si ricostruisce il passato per comprendere il presente

Gian Paolo Costa - Gian Paolo Costa

Il giorno 18 giugno 2004, alle ore 21.00, ha avuto luogo in Casola, a cura dell’Amministrazione casolana e della locale Biblioteca Comunale “G. Pittano” una serata pubblica di presentazione del percorso didattico di archeologia (Preistoricasola) realizzato con la classe IA della Scuola media “A. Oriani” di Casola Valsenio dagli archeologi – Roberto Deriu ed Elettra Occhini – del gruppo Gesti Ritrovati. Il percorso in oggetto, articolato in lezioni teoriche, laboratori pratici ed escursione finale, è nato per una specifica richiesta delle insegnanti Cesarina Badiali e Giovanna Tanganelli al termine del corso di aggiornamento Un viaggio lungo oltre 5 milioni di anni nella Vena del Gesso.
Riolo Terme, nella valle del Senio, sorge immediatamente a valle della dorsale gessosa denominata Vena del Gesso romagnola, area carsica di assoluto valore ambientale-naturalistico, paesaggistico, storico e storico-archeologico, di interesse Comunitario, futuro parco Regionale; Casola Valsenio immediatamente a monte della suddetta, che il fiume Senio attraversa in località Borgo Rivola (“stretta di Rivola”).
Nel corso della serata ai genitori dei giovani studenti e agli intervenuti sono state illustrate le fasi salienti dei laboratori attraverso alcune presentazioni in power-point, puntuali e ben realizzate da Deriu ed Occhini, ed un accattivante video girato dallo studente Matteo Bellini e montato dalla professoressa Rita Neri. Nell’atrio della sala sede della presentazione gli archeologi di Gesti Ritrovati hanno esposto, per l’occasione, una selezione di oggetti in selce e ceramica realizzati dai medesimi a scopo dimostrativo e dai giovanissimi neo-preistorici durante i laboratori casolani.
Nel primo di questi, che potremmo intitolare Lavorare la pietra per sopravvivere, i ragazzi hanno concorso alla realizzazione di strumenti in selce usualmente utilizzati dall’Uomo cacciatore-raccoglitore nell’Età della Pietra (con utilizzo – anche – della caratteristica selce dei Crivellari che localmente si rinviene in “arnioni” all’interno della roccia gessosa), strumenti che poi hanno utilizzato ricreando fasi di post-macellazione paleolitica.
Nel corso degli incontri del secondo laboratorio – Produrre ceramica nell’Età del Bronzo – i ragazzi, partendo da argilla raccolta in calanchi ubicati nelle immediate vicinanze della Vena del Gesso (argilla sminuzzata, “raffinata” ed arricchita con la sabbia emendante necessaria), hanno realizzato recipienti ceramici poi cotti in forno a fossa nel terreno; quali modelli sono state proposte ai ragazzi paleo-ceramisti le tazze monoansate rinvenute, intatte ed in giacitura primaria, dallo speleologo triestino Giovanni “Corsaro” Mornig all’interno della caverna preistorica della grotta Tanaccia (Brisighella) nel maggio dell’anno 1935 (tazze riferibili alla cultura di Polada, Bronzo Antico: XXII-XVIII secolo a. C.)
La serata si è conclusa con l’annuncio, da parte di Luciana Baruzzi, Dirigente dell’Istituto Comprensivo, dell’intenzione di promuovere ed organizzare un prossimo Corso di aggiornamento specifico al fine di veicolare tra gli insegnanti l’iniziativa didattica in oggetto, i risultati ottenuti ed alcune delle idee-forza del percorso progettato ed attuato: l’Uomo – in ultima analisi – è arrivato sulla Luna anche grazie all’impegno, al lavoro, alla fatica dei propri più antichi progenitori (che iniziando a lavorare la pietra hanno avviato quella “corsa tecnologica” tuttora in atto) e grazie alle conoscenze via via acquisite dai nostri avi ed antenati nel corso di alcune migliaia di secoli. Anche “dietro casa”, molto vicino a noi, esistono tracce di eccezionale importanza, spesso assai poco conosciute e valorizzate, che “ci fanno toccare con mano” il nostro passato, vecchio, antico e remoto, e che ci testimoniano con immediatezza la costante fatica – da sempre – di “essere Uomini”. L’integrazione dei programmi scolastici con simili laboratori didattici finalizzati a “ricostruire il passato per comprendere il presente” permettono agli allievi, come nel caso specifico, di verificare direttamente come “l’ingegno e la laboriosità fossero ben attivi e presenti nell’uomo preistorico”.

Esperienze di didattica museale - pag. 18 [2004 - N.20]

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