Musa dalla parte del pubblico

Il Museo del Sale di Cervia come impresa culturale orientata ai servizi alla città e ai visitatori

Mario Turci - Mario Turci

MUSA, il Museo del Sale di Cervia, inaugurato nello scorso aprile, ha aperto i battenti al pubblico già munito di un regolamento e di un chiaro “documento di missione”.
La mission del Museo del Sale (la sua ragion d’essere), presentata al pubblico già all’ingresso del museo, sottolinea la volontà dell’amministrazione comunale di offrire, ai visitatori e alla collettività, un museo che sia “[...] impresa culturale, al servizio della città e del territorio (riscoperta e riflessione sulla storia e sull’ identità), del turismo (presentazione dell’identità salinara della città tramite apparati comunicativi attrattivi) e risorsa didattica per la scuola”.
Il Museo del Sale è un museo dell’uomo e della sua cultura come si configura nell’esperienza salinara, è quindi un Museo etnoantropologico che pone al proprio centro l’uomo e la rappresentazione della complessità della sua esperienza. Il Museo del Sale è stato pensato come luogo di sintesi e di confronto, luogo di attività di ricerca secondo il più ampio spettro di indagine che le risorse locali potranno sostenere e nel contempo centro di servizio (parte integrante del museo, quale sezione a “cielo aperto è la salina artigianale “Camillone”).
La realizzazione di Musa vuole configurarsi quale impresa culturale di rilevanza sociale e strategica per la città in quanto gli obiettivi del progetto museale non sono limitati a quelli, seppur rilevanti, della tutela, conservazione e presentazione al pubblico di oggetti, immagini e documenti, ma decisamente indirizzati a quelli relativi ai servizi utili alla città, ai suoi ospiti e al pubblico in generale. In tal senso il Museo del Sale è:
• Portale sull’esperienza culturale salinara
• Istituto d’offerta turistica
• Luogo dell’identità collettiva della città
• Luogo privilegiato e peculiare da cui sondare la dimensione dell’esperienza salinara.
Quindi priorità all’accoglienza e all’ offerta. A tal fine il museo si apre con uno spazio destinato ad un primo immediato incontro con il sale e la sua materialità. Qui il visitatore può “assaggiare” il sale raccolto nella salina artigianale “Camillone” curata dallo stesso gruppo a cui è affidata l’accoglienza del pubblico, l’Associazione “Gruppo culturale civiltà salinara”.
Dallo spazio di prima accoglienza i visitatori sono invitati a superare una Tenda/Vela (tenda atta a separare l’area di prima accoglienza dalla prima sezione del percorso espositivo, e che nei colori rimanda alle vele tradizionali della marineria e nella forma alle tende d’ingresso delle sale cinematografiche) per ritrovarsi all’inizio di un percorso scandito in quattro sezioni tematiche e in sei tappe multimediali (create da Limina – Marco Civinelli). Alle sei tappe, realizzate allo scopo di creare un piano di visita trasversale all’intero percorso espositivo, è dato il doppio obiettivo di porsi quale “contrappunto” alla visita e contemporaneamente quale “piano di lettura” autonomo capace di offrire ai visitatori una sintesi del complesso dei contenuti del museo.
Superata la grande Tenda/Vela è dato allo spettacolo de L’avventura dell’ acqua il compito di fornire il bandolo del percorso di scoperta dei contenuti di Musa.. Il piano di lettura del museo, affidato alla multimedialità ed inaugurato dal clip Avventura dell’ acqua, prosegue presentando, in quattro punti/sosta, i caratteri cervesi di Natura/Ambiente, Nascita e Storia della città, Sale nella cultura/Cultura del sale, Natura e chimica del sale.
Il viaggio multimediale ha termine nell’incontro con il grande schermo sul cui piano è espresso l’invito ad un Volo sulla cultura salinara, sulla città e sulle saline. Un volo spazio-temporale che, partendo dal museo, attraversa immagini della storia salinara per poi librarsi sulle saline e sulla città al fine di ritornare, in planata, nel museo stesso.
I punti multimediali, le prospettive spaziali realizzate attraverso quinte e trasparenze, i piani di lettura, i contrappunti visivi, i punti di approfondimento, la sezione/laboratorio e la presenza dei salinari nel museo hanno lo scopo di mantenere la promessa di una accoglienza attenta alle esigenze dei diversi pubblici del museo, perchè ognuno possa scegliere la via ed il piano di lettura a lui più congeniali in quel momento.
Se il senso tematico del museo di Cervia è nella presentazione del rapporto storico e culturale della comunità con l’acqua, ingovernabile e sempre agitata, del mare e quella, quieta e governabile, della salina, il senso museale sta in uno stile di comunicazione basato sui rapporti di mediazione fra patrimonio culturale e pubblico, fra le ragioni della storia salinara e quelle dei diritti del visitatore.

Speciale Piano Museale - pag. 14 [2004 - N.20]

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