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La creazione di un nuovo data base permetterà la fruizione completa dell’intero patrimonio di incisioni delle Cappuccine di Bagnacavallo

Giuseppe Masetti - Giuseppe Masetti

Una delle collezioni che arricchiscono e identificano meglio il Centro Culturale “Le Cappuccine” di Bagnacavallo è quella delle incisioni moderne. Quindici anni di attenzioni e di iniziative continue nel settore calcografico hanno attratto nella cittadina romagnola dapprima la grande donazione di Emilio Ferroni, notevole soprattutto per le incisioni d’epoca, poi hanno prodotto continui versamenti di autori contemporanei, mostre antologiche e di opere omnia che hanno portato quasi a 7.000 il numero dei fogli conservati nel Gabinetto bagnacavallese.
Ma se c’è un discrimine fra la raccolta privata, sicuramente ben custodita, amata e riposta dal fine intenditore per il piacere di pochi, e la raccolta pubblica, sempre in lotta per operare meglio, questa sta proprio nella mission finale, cioè nella più ampia fruizione dei fogli incisi, garantendone al contempo il rispetto nei confronti degli autori ed una buona vigilanza sul supporto cartaceo.
Da queste premesse sono nati molti progetti all’interno delle Cappuccine che potremmo definire di “conservazione attiva”, di azioni che nascono più facilmente nelle piccole realtà dove si conoscono direttamente le persone, ma che scaldano l’idea della semplice e gelosa custodia. Nei Gabinetti ove prevale quest’ultima connotazione le incisioni arrivano generalmente o per donazioni o per un desiderio dell’autore di lasciare in un prestigioso deposito i propri lavori migliori.
A Bagnacavallo ciò avviene più spesso per un clima di familiarità con gli incisori che avvertono per primi di essere riconosciuti e messi in visibilità. Grazie alla pubblicazione triennale del Repertorio degli Incisori italiani in attività, alla creazione di mostre a tema allestite in loco od inviate fuori sede nelle gallerie più attente, ai convegni nazionali promossi in questi anni ed alle mostre-mercato, oggi sono più di 1.000 gli incisori che hanno donato le proprie opere al Gabinetto Stampe di Bagnacavallo.
Un simile patrimonio assume dimensioni tali da sfuggire anche alla passione del più attento conservatore. Perciò oltre alla prevista adesione al progetto regionale IMAGO, si è resa necessaria una gestione interna più efficace e puntuale basata su una catalogazione informatizzata che, partendo da una nuova schedatura, trattenga su di un supporto digitale anche un’immagine ad alta definizione – per riprodurre in varie pubblicazioni ognuna delle singole incisioni - evitando agli originali rischiose uscite dalle cassettiere. Un secondo file-immagine a bassa definizione viene creato invece per una più rapida consultazione e ricerca per autore, soggetto, titolo, stampatore e tecnica di produzione. Le schede di questa interfaccia funzionale contengono inoltre tutti i campi del numero d’inventario e della collocazione, del titolo e dell’ autore, della descrizione e del soggetto, dell’editore e dello stampatore, della tiratura e del numero d’esemplare, delle dimensioni del foglio e della matrice, sulle modalità e la data dell’acquisizione. Al di là di una più facile consultazione è la digitalizzazione più fedele conservata in file che consentirà in un prossimo futuro nell’apposita aula didattica in via di allestimento, con rapide proiezioni e connessioni, di mostrare i tanti soggetti delle opere, studiando e comparando tutte le scuole, gli stili e le ispirazioni di questa ricca collezione. In pratica musealizzando una raccolta che fino ad oggi è stata di difficile accesso e perciò non sempre apprezzata a dovere. Sarà questo tipo di catalogazione interna a consentire nuove forme di didattica disciplinare, utili sia per gli amanti dell’incisione che per gli stessi praticanti interessati a conoscere le produzioni più attuali di queste eroiche tecniche artistiche.
Il giorno del 2005 in cui sarà auspicabilmente completato questo caricamento in data base la collezione di incisioni di proprietà del Comune di Bagnacavallo sarà del tutto esplorabile, sarà un sistema aperto ad un maggior numero di addetti ai lavori, consultabile in rete ma soprattutto visibile al pubblico guidato, come dovrebbero essere tutte le opere che giacciono nei musei, sia nelle città più famose che nei piccoli centri di provincia.

Speciale Piano Museale - pag. 12 [2004 - N.20]

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