Ceramiche in restauro

Il Laboratorio di Restauro del MIC di Faenza, nato negli anni Ottanta, affronta tutte le diverse problematiche conservative legate alla produzione ceramica

Anna Maria Lega - Coordinatore della Sezione Restauro MIC Faenza

È dagli anni Ottanta che il MIC si è dotato di un Laboratorio di restauro al suo interno, che si occupa sia della conservazione ordinaria delle collezioni che degli interventi di restauro. Il museo di Faenza raccoglie ceramiche di ogni tipo, provenienti sia da scavi archeologici che da collezioni che da contesti architettonici e, di conseguenza, le problematiche conservative che si possono presentare sono quanto mai diversificate e richiedono quindi interventi mirati ad ogni singolo caso. Inoltre, qualora si debba provvedere a un'integrazione di parti mancanti, il tipo di ripristino da adottarsi può rispondere a logiche differenti. Nel restauro di una maiolica del Quattrocento che, per quanto oggi sia considerata preziosa, rappresenta il risultato di una produzione seriale, le soluzioni da adottarsi nell'integrazione possono essere ben diverse da quelle che impone il restauro di un'opera unica di un artista contemporaneo. Questo confrontarsi con una molteplicità di situazioni ha portato le restauratrici del MIC a maturare un'esperienza che da qualche anno è messa a disposizione anche di committenti esterni, sia pubblici che privati. È ad esempio in atto una collaborazione con il Museo di Fano, per il quale è stato effettuato un progetto conservativo riguardante l'intera collezione ceramica, del quale sono già state attuate alcune fasi. Oltre a queste specifiche attività del Laboratorio, il MIC organizza, dal 1997, dei corsi di aggiornamento per restauratori di ceramica, l'ultimo dei quali ha riguardato il restauro dei materiali ceramici in architettura. Dal 2002 inoltre ha preso avvio la pubblicazione di una collana dedicata al restauro della ceramica, il cui primo volume, Pratiche conservative sullo scavo archeologico. Principi e metodi, pubblicato con la casa editrice "All'insegna del Giglio" di Firenze, è stato scritto da Corrado Pedeli e Stefano Pulga, che avevano precedentemente curato per il MIC un corso di aggiornamento sull'argomento.

Speciale restauro - pag. 11 [2004 - N.19]

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