Una "rete" per sostenere i musei

Il progetto MUSA permette di verificare i parametri ambientali necessari per una buona conservazione museale

Paola De Nuntiis, Chiara Guaraldi, Paolo Mandrioli, Alessandro Monco - ISAC-CNR, Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna

Per conservare la sua integrità, un oggetto deve essere costantemente controllato e sottoposto a procedure che ne impediscano il rapido deterioramento, per evitare il ricorso a operazioni di restauro a scadenze eccessivamente ravvicinate, che non gioverebbero all'integrità dei manufatti artistici. Il controllo della qualità dell'atmosfera che "avvolge" l'opera d'arte o il manufatto storico collocato nelle sale espositive, nelle sale di consultazione, nei magazzini, o durante il trasporto per destinazioni differenti, costituisce la base su cui si è sviluppato il progetto MUSA, nato dalla collaborazione tra l'Istituto per i beni culturali (IBC) della Regione Emilia-Romagna e il Consiglio nazionale delle ricerche - Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (CNR-ISAC) di Bologna.
La filosofia principale del progetto è la verifica della compatibilità dell'ambiente con le caratteristiche dei materiali conservati. Il progetto MUSA propone procedure e metodi per caratterizzare ambienti e materiali allo scopo di definire limiti e criteri "quantitativi", che permettano un monitoraggio efficace dello stato di conservazione degli ambienti e dei materiali, oltre che la valutazione del rischio di degrado dei medesimi. Uno degli scopi del progetto è l'individuazione di strumenti disponibili e idonei per la valutazione qualitativa e quantitativa dei parametri fisici, chimici e biologici dell'aria, oltre che la caratterizzazione dell'ambiente e dei materiali conservati, al fine di definire l'effettiva situazione di rischio e fornire indicazioni, indispensabili, per gli opportuni interventi di prevenzione, conservazione e restauro. Il progetto è dedicato ai musei, alle gallerie, alle biblioteche, alle chiese, ai siti archeologici ipogei destinati alla esposizione permanente o temporanea e alla conservazione delle opere d'arte. Il progetto è inoltre finalizzato alla realizzazione di una rete basata sulla comunicazione internet e sulla comunicazione diretta via modem: la rete utilizza tecnologie di comunicazione internet e wireless e offre ai curatori e al personale tecnico un concreto aiuto in risposta ai quesiti inerenti la conservazione del patrimonio artistico.
La gestione avviene attraverso scambio di informazioni e procedure tra il centro e i siti periferici (i musei). Il sistema si basa sulla rete di misura dei parametri fisici del microclima interno, con particolare riferimento a umidità e temperatura, attivi nei siti periferici. Altri parametri come l'intensità luminosa e la concentrazione di inquinanti chimici e biologici, estremamente utili per una miglior caratterizzazione dell'ambiente, verranno considerati in un secondo tempo. Tutte queste misure e i relativi dati sono trasmessi dai siti periferici verso un punto centrale che costituisce un archivio indispensabile per monitorare le differenti situazioni locali e per generare analisi e previsioni sull'andamento delle condizioni ambientali. Il trasferimento dei dati nelle due direzioni (periferia-centro e centro-periferia) avviene in tempo reale. Presso ogni sito è possibile consultare i propri dati poiché il centro ha funzione anche di banca dati con accesso riservato, in questo modo saranno immediatamente evidenziati quei valori che non rientrano negli intervalli stabiliti per la conservazione ottimale dei beni architettonici. Inoltre verranno evidenziati tramite opportuni grafici gli andamenti dei valori riscontrati in funzione del tempo.
Un aspetto non marginale della rete intermuseale è costituito dalla possibilità di utilizzo come forum per la discussione allargata a tutti gli utenti della rete dei problemi di gestione. Il sistema estremamente interessante per i siti che non sono provvisti di personale tecnico esperto nella climatizzazione o nella conservazione. In questi casi il sistema è di aiuto per segnalare situazioni di rischio che potrebbero verificarsi o che sono già in atto. La rete sviluppata nell'ambito del progetto è costituita da un centro di acquisizione ed elaborazione delle informazioni, situato presso il CNR-ISAC, che riceve dati dai siti museali aderenti al progetto e restituisce l'analisi agli stessi.
I siti coinvolti allo stato attuale nel progetto appartengono alle strutture che erano già dotate di sistemi per il monitoraggio automatico del microclima. Questi siti, prescelti in base alla tipologia climatica, alla destinazione d'uso e ai materiali conservati, sono: le Collezioni comunali d'arte di Palazzo d'Accursio a Bologna, il Museo d'arte della città - Loggetta Lombardesca di Ravenna, la Casa Museo "Marino Moretti" di Cesenatico (Forlì-Cesena). Ogni sito è dotato sia di sistema automatico per l'acquisizione di alcuni parametri, sia di apposito software installato su computer locale, per mezzo del quale vengono acquisiti tutti i dati da introdurre manualmente: le misure non automatiche, le informazioni in chiaro derivate da altre sorgenti (numero di visitatori, schede relative ai materiali conservati, ecc.) e qualsiasi altra informazione necessaria a caratterizzare l'ambiente e il patrimonio conservato. Le categorie di parametri sotto elencati vanno intese come riferimento attuale, da implementare in fasi successive: § tipologia e caratteristiche dell'ambiente designato (museo, galleria, altro); § tipologia e caratteristiche dei materiali conservati; § stato di conservazione dei manufatti; § parametri ambientali interni: umidità relativa (minima, massima, media), temperatura (minima, massima, media), illuminamento, velocità aria, carica microbica, polveri, inquinanti gassosi; § flusso di visitatori. Ogni sito è connesso tramite PC al Centro CNR-ISAC. Il collegamento di rete viene utilizzato sia per la trasmissione dei dati che per la ricezione di messaggi, elaborazioni e allarmi. È stato ideato inoltre un canale di scambio degli input e output tra musei e centro di acquisizione ed elaborazione (CNR), che utilizza la tecnologia internet, creando un sito specifico: www.isac.cnr.it/musa/, utile strumento di lavoro per gli aderenti al progetto e anche punto di riferimento per gli esperti del settore.
Il progetto, sviluppato nell'arco di soli 18 mesi, ha dato risultati ottimali sia dal punto di vista scientifico che tecnico, offrendo la possibilità di realizzare un servizio concreto anche alla luce delle recenti normative che vincoleranno i musei ad adeguarsi in tempi brevi a standard nazionali di riferimento. Il progetto non esaurisce la problematica, ma richiede una partecipazione attiva del personale museale e va incontro a un grande problema delle realtà museali italiane: la carenza di figure professionali competenti e in grado di gestire le tematiche legate alla conservazione; il sistema si rivolge proprio al personale addetto ai musei, esperto d'arte ma non di materie tecnico-scientifiche, chiamandolo a gestire attivamente gli ambienti microclimatici delle proprie strutture.

La pagina dell'IBC della Regione Emilia-Romagna - pag. 4 [2004 - N.19]

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