Il restauro: un importante e complesso strumento per lo sviluppo dei sistemi culturali locali

Pier Domenico Laghi

Con questo numero, che inizia il settimo anno dell'attività della rivista, intendiamo dare continuità ad uno strumento affermato e consolidato, grazie all'intuizione e all'impegno di tutti coloro che alla sua realizzazione fino ad oggi si sono dedicati.
Come è ormai tradizione il tema dello speciale caratterizza l'impianto della rivista: l'argomento di questo numero è il restauro. Già è anticipato, nell'accezione di restauro preventivo, nella Pagina dell'Istituto per i Beni culturali e nell'illustrazione del progetto I colori degli antichi splendori della Provincia di Rimini. È poi approfondito, assumendo diverse e complementari prospettive, in maniera da dare conto di un quadro ricco ed articolato sul territorio della Provincia di Ravenna: esperienze formative, ricerca, laboratori e applicazioni sviluppano reti di relazioni nella dimensione locale, che si confrontano su scala nazionale ed internazionale, per raggiungere anche studiosi della Cina e del Nepal.
Il restauro del mosaico e della ceramica fanno la parte del leone, e non poteva essere diversamente muovendosi tra Ravenna e Faenza. In questo ambito tematico è particolarmente significativo l'intreccio tra formazione, ricerca e aspetti applicativi: gli interventi di Università, CNR, Istituzioni culturali statali e locali presentano esempi di quella amplissima gamma di questioni che sottendono al restauro, dagli aspetti storici e artistici a quelli chimici e tecnologici. Non a caso, in questo contesto, Cetty Muscolino pone il tema e la testimonianza della complessità, della ricchezza e del potenziale della figura professionale del restauratore; questi elementi sono richiamati anche, per altre dimensioni, dall'esperienza, intensa e per taluni aspetti originale, degli stage formativi presso il Museo Civico di Castel Bolognese. Di altre complessità ed intrecci danno conto gli interventi di Nadia Ceroni e Giorgio Cicognani: il tema del restauro, anche qui declinato in termini multidisciplinari, è centrato sul restauro-ripristino degli aspetti originali dell'opera d'arte e porta a riflettere sugli apporti del restauro per la migliore conoscenza storico-artistica del bene restaurato. Auspichiamo di aver tracciato un quadro sufficientemente esaustivo della complessità istituzionale, scientifica e metodologica del restauro, considerando le numerose realtà operanti sul territorio; ci interessa soprattutto aver accennato alle reti ed agli intrecci di relazioni, locali e internazionali, per suscitare curiosità ed attenzione, per rendere maggiormente visibile il potenziale espresso, per contribuire ad ulteriori sviluppi.
Accanto allo Speciale restauro la rivista mantiene le consuete rubriche tra le quali, per ragioni diverse, corre l'obbligo di richiamare Personaggi ed Esperienze di didattica museale. La prima perché dedicata a Luigi Malkowski, prematuramente scomparso nel mese di dicembre 2003, intellettuale colto e discreto che nello scorso numero della rivista ci aveva presentato Le "memorie" di Dante, raccolta voluta da Corrado Ricci per testimoniare il culto tributato nei secoli alla memoria del poeta. La seconda in quanto propone, in anteprima rispetto all'avvio delle celebrazioni per il 60° anniversario della liberazione e della resistenza, percorsi per l'approfondimento della storia e la conservazione della memoria degli eventi del territorio attraverso una didattica viva e documentata che si fonda sui musei e le risorse del sistema provinciale.

Editoriale - pag. 3 [2004 - N.19]

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