Le "memorie" di Dante

Una raccolta di cimeli nata nel 1921, in occasione del sesto centenario della morte del Sommo Poeta, voluta da Corrado Ricci

Luigi Malkowski - Segretario dell'Opera di Dante

Ravenna per il mondo è la città del mosaico, meta imprescindibile del turismo culturale e religioso, grazie alla grande suggestione delle decorazioni musive delle sue chiese paleocristiane, patrimonio dell'Unesco. Da tempo la città sentiva l'esigenza di un luogo pubblico che favorisse lo studio e l'approfondimento delle tematiche, degli spunti e delle curiosità che scaturiscono da questa espressione artistica. L'Istituzione Museo d'Arte della Città ha costituito una nuova sezione al suo interno, il Centro Internazionale di Documentazione sul Mosaico, uno spazio complementare ai luoghi dell'arte musiva per eccellenza: le basiliche bizantine, gli antichi mosaici pavimentali o le opere pubbliche contemporanee; un centro di ricerche che valorizzi ciò che identifica Ravenna nella storia dell'arte e nell'immaginario internazionale. Presso il Museo trova già sede l'Associazione Internazionale Mosaicisti, e viene ospitata permanentemente, d'intesa con gli enti proprietari (Provincia, Camera di Commercio e Rotary club), la Mostra dei Mosaici Moderni, straordinaria iniziativa del professor Giuseppe Bovini (il fondatore, nel 1963, dell'Istituto di Antichità Ravennati e Bizantine), che, coinvolgendo alcuni fra i più grandi artisti del novecento, ha permesso la costituzione di una raccolta di mosaici realizzati su bozzetto. Questo nucleo di opere sottolinea il legame peculiare creatosi a Ravenna fra i mosaici antichi e la loro riscoperta in chiave moderna, interpretando l'arte contemporanea attraverso le originali tecniche di fattura dei mosaicisti bizantini. Il Centro si prefigge una serie di obiettivi: diventare il luogo della valorizzazione a livello internazionale del mosaico; conservare la collezione delle opere musive del Museo d'Arte della Città; favorire la ricerca e lo studio sul mosaico internazionale antico e moderno, relativamente alla storia, all'ermeneutica, alle influenze stilistiche, e ai restauri; fornire informazioni esaustive sul "fare mosaico": tecniche, materiali, procedimenti stilistici, botteghe, artisti, scuole, formazione; costituire un archivio delle attività che riguardano il territorio e gli artisti ravennati; sviluppare una didattica multimediale con documenti visivi che alludano all'aspetto e alla riproducibilità tridimensionale dell'opera d'arte, permettendo modi di apprendimento alternativi alla visione diretta, ma non meno suggestivi. Il Centro sarà collocato al piano terra della Loggetta Lombardesca, utilizzando i servizi accessori di accoglienza al pubblico e le sale espositive in comune con tutta la struttura museale. Per questa iniziativa, nel gennaio 2003, si è costituito un Comitato Promotore con la partecipazione del Comune di Ravenna - Museo d'Arte della Città, dell'Istituto Beni Culturali dell'Emilia Romagna, delle Facoltà di Lettere e di Conservazione dei Beni Culturali, degli Istituti didattici (l'Accademia di Belle Arti, il Liceo Artistico e l'Istituto per il Mosaico), delle Soprintendenze, della Scuola del restauro per il mosaico, della Fondazione del Parco Archeologico di Classe, dell'Associazione Internazionale Mosaicisti. Collaborano con il Comitato degli esperti in multimedialità che tradurranno in un sistema di architettura informatica le risorse derivate dalla raccolta delle informazioni, ed elaboreranno uno specifico information retrieval. Il 28 giugno 2003 il Comitato ha prodotto un Protocollo di intesa, siglato da tutti gli Enti, che ha approvato il progetto di massima del Centro e ha dato conto degli apporti e delle collaborazioni che ciascuno attiverà nell'interesse della realizzazione del progetto. Sono previsti, inoltre, percorsi espositivi più tradizionali, rivolti soprattutto all'arte del XX e XXI secolo. Al patrimonio museale già posseduto si sono aggiunti recentemente tre mosaici: uno tratto da un'opera di Balthus, La chambre turque, e due da quadri di Michelangelo Antonioni, Le montagne incantate, realizzati da mosaicisti ravennati. Balthus e Antonioni hanno firmato il retro delle opere concedendo una sorta di paternità. Si è inoltre ottenuta la disponibilità degli artisti che hanno partecipato a mostre organizzate dal Museo, a voler tradurre alcune loro opere a mosaico, lasciandone un esemplare alla Loggetta. Recentemente gli allievi dell'Accademia coordinati da Daniele Strada hanno realizzato La casa di Giosetta di Giosetta Fioroni, e un "tappeto natura" da un progetto di Piero Gilardi, dando così una sorta di seguito alla felice iniziativa ideata da Bovini cinquanta anni fa.

Speciale nuove adesioni - pag. 10 [2003 - N.18]

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