Gli occhi della notte

Una mostra incentrata sui cacciatori alati notturni che popolano l'Appennino faentino e la Vena del Gesso

Gian Paolo Costa - Responsabile del Museo Civico di Scienze Naturali di Faenza

Sbandierare "il successo" di una mostra naturalistica che ha totalizzato poco più di 1050 firme sul registro-visitatori può apparire un azzardato, discutibile menar vanto. Tuttavia è un dato di fatto che non può essere attribuito il medesimo "peso" a firme a florilegio di una mostra allestita (ad es.) presso il Museo Civico di Scienze Naturali di Faenza ed a quelle raccolte in occasione di un evento espositivo proposto, nello specifico, in un piccolissimo - ed assai "periferico" - agglomerato di case qual è Zattaglia di Brisighella. Dal 30 marzo al 2 maggio scorsi, presso il Centro sociale "M. Guaducci" di Zattaglia di Brisighella, nell'edificio già sede della soppressa locale Scuola Elementare, è stata visitabile la mostra Occhi nella notte: il Gufo Reale ed altri rapaci notturni a Zattaglia, mostra incentrata sui cacciatori alati notturni che popolano l'Appennino faentino e la Vena del Gesso romagnola in particolare. Non si è trattato, in realtà, di una mostra naturalistica in senso stretto: a fianco di esemplari ottimamente tassidermizzati e di particolare valore documentario (un esempio per tutti: lo splendido esemplare di Gufo Reale rinvenuto morto, a seguito dell'ingestione di un piccione affetto da tricomoniasi, sulla falesia gessosa il 4 agosto 1998), a fianco di questi gioielli della Natura erano esposti "immagini" che degli stessi ha l'uomo (ceramiche artistiche, dipinti e disegni, gadgets). La mostra in oggetto è stata pensata a e per Zattaglia, frazione di Brisighella in val Sintria ai piedi di Monte Mauro, culmine e gemma della Vena del Gesso romagnola, proprio con il fine di promuovere la conoscenza ed il rispetto di un'area naturalistica - l'emergenza gessosa ufficialmente denominata dai primi cartografi del neonato Regno d'Italia, appunto, Vena del Gesso romagnola - di singolare valore e per questo motivo destinata a divenire, a breve, Parco Naturale della Regione Emilia Romagna. La mostra Occhi nella notte aveva in realtà anche lo scopo di testare la possibilità di un futuro utilizzo dell'edificio che attualmente ospita il Centro sociale di Zattaglia quale sede di un piccolo "Centro di Documentazione" tematico. Il buon esito dell'iniziativa ha sciolto ogni dubbio in proposito, consentendo di verificare la buona, specifica funzionalità sia dell'immobile in oggetto sia dell'area ad esso immediatamente circostante, dimostratasi idonea all'allestimento di una ampia struttura coperta temporanea, rivelatasi indispensabile per una "prima accoglienza" di gruppi di visitatori numericamente consistenti. Come di norma, inoltre, il contatto con singoli visitatori e l'effettuazione di visite guidate ha fornito agli operatori professionisti (lo scrivente) spunti assai utili per una prossima, eventuale organizzazione di approfondimenti tematici ed agli operatori occasionali particolarmente motivati che hanno collaborato alla sorveglianza della mostra, ovvero ai giovani studenti del luogo, un'interessante esperienza lavorativa. Una volta di più, infine, si è toccata con mano l'importanza della presenza sul territorio di Musei naturalistici, quali il Museo Civico di Scienze Naturali faentino, vocati, e funzionali, alla raccolta di dati e reperti indispensabili per "valorizzare" puntualmente (cioè illustrare e far conoscere) peculiarità ambientali e naturalistiche locali di rilievo assoluto.

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 16 [2003 - N.17]

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