Case di scrittori in Romagna

Le case dei letterati romagnoli faranno parte di un percorso illustrato in un cd e in una pubblicazione

Dante Bolognesi - Direttore Fondazione Oriani

Da non molti anni si sta assistendo ad una attenzione crescente verso le case museo degli scrittori. Le iniziative italiane (la nascita dell'associazione delle "dimore della poesia italiane", di parchi letterari, i convegni) ed europee (ad esempio, il progetto Castalia, "reseaux européen de lieux de mémoire d'écrivains", promosso a Nantes) avevano spinto Vittore Branca a vedervi una incoraggiante occasione per accompagnare il processo di unificazione europea, per ora tutto economico e monetario, con la valorizzazione del sentimento di appartenenza, con la "costruzione della coscienza di un'Europa, anzi di un'umanità unite nella cultura dell'anima". Il visitatore, vedendo i libri, i mobili, le atmosfere diversissime ma illuminanti intellettualmente e moralmente, racchiuse nelle dimore degli scrittori, spesso lontane dai grandi circuiti del distratto e onnivoro turismo di massa, non poteva non provare un fecondo "brivido spirituale". A dire il vero molti di questi progetti così ambiziosi non hanno avuto lo sviluppo desiderato e si sono via via persi nel meandro delle procedure burocratiche della Comunità europea o nelle esiguità delle risorse disponibili. Resta il fatto che, come mostra anche una breve incursione nella rete Internet, stanno moltiplicandosi le dimore di scrittori e artisti aperte al pubblico in una molteplicità di esperienze e di proposte museali. Anche in Romagna sono numerose le "case degli scrittori" disseminate nel territorio: già il catalogo dei musei regionali, edito recentemente dall'Istituto per i beni culturali, mostra la ricchezza di tali istituti, di cui una mappa, sempre promossa dall'IBC, con assai minore attenzione filologica, conferma il profondo radicamento nel tessuto regionale. Esse documentano doviziosamente taluni modi di essere della produzione letteraria italiana, e romagnola, fra otto e novecento. Si tratta di percorsi molto diversi l'uno dall'altro così come assai diverse possono essere nella loro identità e tipologia le case museo. Si è comunque in presenza di fenomeni di singolare rilievo per la storia recente della vita culturale italiana e regionale, nelle sue interrelazioni complesse con il costume, l'ideologia grazie alla compresenza di documenti di diversa natura, dai libri alle carte, dai mobili alle suppellettili, dalle fotografie alle sculture… Dunque, una grande risorsa nel già ricco panorama delle istituzioni museali su cui ci si è interrogati sulle prospettive e sulle modalità di una valorizzazione che sappia conciliare le odierne esigenze del turismo culturale con la discrezione rivolta a salvaguardarne l'identità. Fino ad oggi le case museo della Romagna si sono presentate isolatamente, giustamente attente alla irripetibilità e alle specificità dell'esperienza che esse raccontano e testimoniano. Ma pensiamo che riproporre un percorso sistematico fra questi luoghi possa garantire, oltre ad una più ampia conoscenza dell'offerta culturale del territorio, una nuova consapevolezza delle specifiche identità culturali di una regione. Da Monti a Pascoli, da Panzini a Moretti, da Oriani a Guerrini e Saffi i luoghi della memoria costituiscono dei punti di ancoraggio degli scrittori nello spazio ove hanno vissuto, da cui hanno tratto in qualche modo ispirazione: nel loro operare, si sono incontrati, hanno fraternizzato o polemizzato fra di loro, si sono confrontati con il pensiero e le opere dei predecessori, hanno lasciato testimonianza nelle loro dimore di queste esperienze. Di qui la proposta della casa museo "Il Cardello" della Fondazione Oriani di avviare un discorso comune fra le case museo romagnole, al fine di proporre un percorso letterario sistematico fra i luoghi della memoria degli scrittori, per affinità epocali, ideali, temperamentali. Proposta immediatamente accolta, oltre che dagli istituti, dal servizio cultura della Provincia di Ravenna: la realizzazione di un CD interattivo e di una pubblicazione potrà diventare la prima tappa di un percorso unitario che si spera possa garantire alle case museo nuove prospettive di sviluppo.

Speciale case dei letterati - pag. 9 [2003 - N.17]

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