La biodiversità della natura romagnola in mostra a "Le Cappuccine" di Bagnacavallo

Roberto Fabbri - Società per gli Studi Naturalistici della Romagna

Il museo naturalistico, ubicato nel piano terra dell'ex convento in cui ha sede il Centro Culturale, inizialmenteallestito nel 1985 da un gruppo di appassionati naturalisti che vi hanno donato i materiali in mostra, č stato recentemente rimodernato. Si articola in tre sale con i materiali naturali e le relative didascalie (nome volgare e scientifico, provenienza) esposti in vetrine e bacheche. Il percorso che i visitatori devono seguire č esemplificato da pannelli numerati in cui sono descritte le caratteristiche salienti del contenuto delle esposizioni. La visita inizia nel settore dedicato alla geologia con una grande raccolta di minerali esotici e locali in rappresentanza di tutti i gruppi, con pezzi esposti di notevole bellezza e valore, come il gigantesco cristallo di quarzo a cattedrale e la straordinaria rosa del deserto che campeggia al centro della prima sala. Una vetrina č dedicata ai minerali dell'Appennino romagnolo ed in essa spiccano fragili cristalli gessosi. Si passa successivamente alla paleontologia con l'illustrazione dei processi di fossilizzazione e la visione di resti di piante ed animali come porzioni di tronchi, pigne, foglie e poi molluschi, pesci, insetti ed un uovo di dinosauro tutti fossilizzati. La parte dedicata alla botanica inizia con la visione di vecchi erbari di inizio secolo e varie parti di piante essicate. Proseguendo tra le curiose raccolte in mostra, vi sono una ricca xiloteca e una multicolore spermoteca composte da legni e semi di svariate specie vegetali indigene, naturalizzate e coltivate. Proseguendo la visita, ci si addentra nel regno animale e si incontrano splendide raccolte di molluschi marini, d'acqua dolce e terrestri locali, tra le quali una grande Pinna nobile (il bivalve dell'Adriatico di maggiori dimensioni) e una variegata presenza di chiocciole di terra. Calandosi tra i Crostacei, colpisce l'attenzione la collezione di granchi e gamberi marini e dulcacquicoli, tra i quali i poco conosciuti Granchio e Gambero di fiume. La sezione dedicata agli insetti non mancherā di attrarre per la moltitudine di forme e colori dei Coleotteri, farfalle, dei "nidi sociali" degli Imenotteri e altri gruppi di invertebrati esposti. Infine nelle esposizioni dell'ultima sala, che ospita i vertebrati, si incontrano gli anfibi, rettili, uccelli e mammiferi tassidermizzati o in calco presenti in Romagna, calati anche all'interno di ricostruzioni ambientali e di due ampi diorami dedicati alle pinete e zone umide costiere e alla campagna interna (in particolare all'oasi del Podere Pantaleone). Il museo naturalistico offre spunti notevoli per l'attivitā didattica e di educazione ambientale rivolta alle scolaresche ed agli interessati in genere a cui si abbinano anche nell'aula didattica lezioni a tema, visioni al microscopio e proiezioni di audiovisivi. Per avere un'idea di quanto č diversificato il mondo vivente nel territorio romagnolo, quale occasione migliore per una visita al museo naturalistico, dedicando semmai parte di un fine settimana anche ad un'escursione all'aria aperta nell'Area di Riequilibrio Ecologico "Podere Pantaleone" distante un chilometro dal museo. Qui un selvoso podere in stato di abbandono da 40 anni, offre la possibilitā di immergersi nella natura locale tra una ricchissima flora e fauna, e dove č presente anche un giardino delle erbe officinali ed alimentari. Il museo naturalistico č gestito dalla Societā per gli Studi Naturalistici della Romagna ed č liberamente accessibile nei giorni di apertura del Centro Culturale (chiusura nei giorni post festivi). Sono inoltre disponibili visite guidate telefonando al 0544/581446 oppure al 0347/4585280. Apertura invernale: feriali 15.00-18.00, festivi 10.00-12.00, pomeriggi 15.00-18.00. Apertura estiva: feriali 16.00-19.00, festivi 10.00-12.00, pomeriggi 16.00-19.00.

Speciale musei naturalistici della scienza e della tecnica - pag. 7 [1999 - N.4]

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