La sezione artistica del Museo Civico di Castel Bolognese

Le preziose raccolte di Piancastelli e Guidi costituiscono uno dei nuclei principali del museo castellano

Valerio Brunetti - Responsabile del Museo Civico di Castel Bolognese

In seguito ad importanti scoperte archeologiche effettuate sul territorio comunale nella seconda metà degli anni Settanta, nel 1983 venne realizzato ed aperto l'Antiquarium di Castel Bolognese. Nel 1988 all'interno di Palazzo Mengoni, residenza municipale, fu ordinata una piccola pinacoteca dedicata al pittore castellano Giovanni Piancastelli, ideatore e primo direttore della Galleria Borghese a Roma. Nel 1999 queste raccolte sono state unite in un'unica nuova sede, dando vita al Museo Civico di Castel Bolognese. La struttura è divisa in tre sezioni - artistica, storica ed archeologica - che si presentano notevolmente ampliate in quanto ad opere esposte rispetto alle precedenti sistemazioni. Nella sezione artistica sono esposti, in prevalenza, dipinti, disegni e smalti, di proprietà comunale e in deposito da enti e privati, che coprono un arco cronologico dal XVI al XX secolo. Sono presenti quasi esclusivamente artisti locali scomparsi, la cui documentazione è uno degli obiettivi principali che persegue il Museo. Vi sono medaglie e placchette di Giovanni Bernardi, scultore ed incisore attivo nel XVI secolo, alcuni ritratti ed una veduta della piazza di Castel Bolognese di Sebastiano Fanelli, che fu combattente nelle guerre risorgimentali, oltre che pittore. Due gli scultori in ceramica presenti: Mario Morelli con un pannello in ceramica raffigurante i segni dello zodiaco, opera degli anni Trenta, ed Angelo Biancini con una grande Annunciazione in ceramica, alcuni piccoli bronzetti ed un grande gesso dorato di figura materna del 1935. Altri artisti locali presenti con loro opere sono Giovanni Antonio Antolini, Cassiano Balducci e Fausto Ferlini e, tra i non castellani, Guglielmo Pizzirani. L'intera raccolta verte principalmente su due grandi nuclei di opere degli artisti castellani Giovanni Piancastelli e Giuseppe Guidi. Del primo sono presenti oltre quaranta disegni a penna ed una decina di olii, tra cui ritratti e soggetti religiosi; del secondo, autore quasi totalmente inedito nella realtà artistica romagnola, attivo nei primi decenni del secolo, sono presenti numerose acqueforti e disegni ed una ventina di smalti su rame estremamente originali. Di questa tecnica il Guidi fu attento innovatore. Gran parte di questi artisti sono conosciuti a livello internazionale e loro opere sono presenti nelle più importanti collezioni.

Speciale musei artistici - pag. 11 [1999 - N.5]

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