Il porto romano di Classe

Dagli scavi del 1974 è emerso, nel podere Chiavichetta, uno dei quartieri portuali di quello che può essere definito l'antenato dell'attuale porto commerciale di Ravenna

Giovanna Montevecchi - La Fenice Archeologia e Restauro S.r.l. Concessionario dei Servizi Aggiuntivi per il Polo Archeologico dell'Emilia Romagna

La zona di Classe, oltre che centro urbano e sede di numerose basiliche cristiane, fu, in epoca tardoantica e bizantina, base di un porto commerciale; uno dei quartieri portuali che lo costituivano fu rinvenuto nel podere Chiavichetta a partire dal 1974. Tale rinvenimento ha permesso di evidenziare alcuni magazzini, un impianto produttivo e due strade: nel settore maggiormente indagato sono state individuate le fondazioni dei magazzini di stoccaggio e deposito, che si affacciavano su di una strada basolata in trachiti; la via segue l'andamento del canale e reca i solchi lasciati dalle ruote dei carri. Fra un magazzino e l'altro funzionava un sistema fognario pubblico molto sviluppato che scaricava le acque di raccolta nel canale portuale. Un solo edificio é stato scavato interamente: presenta un portico sul canale, a cui si accedeva tramite alcuni gradoni, un portico prospiciente la strada e un interno suddiviso in navate da pilastri che sostenevano il tetto; all'interno del magazzino vi era un pozzo di raccolta dell'acqua di falda e una cisterna per l'acqua piovana. Nella zona sud dell'area archeologica funzionava una struttura produttiva: si tratta di un ambiente di estese dimensioni, non ancora completamente scavato, con un forno per ceramica e uno per lucerne. A partire dal IV secolo e soprattutto nel V-VI d.C. a Classe sorsero le basiliche cristiane: vennero edificate sia nell'area abitata (cattedrale petriana e basilica di S. Severo) sia nella zona extra muraria con le basiliche cimiteriali (S. Apollinare, S. Probo, S. Eufemia, S. Eleucadio). Inoltre più a Sud sorgeva presumibilmente un piccolo centro abitato con relativa basilica ed annesso battistero denominata convenzionalmente "Cà Bianca" e rinvenuta nelle vicinanze di una necropoli (Palazzette) frequentata dal I al IV sec. d.C. Nell'area della basilica di S. Severo, scavata a partire dal 1964, sono stati riportati in luce notevoli porzioni di pavimenti musivi relativi alla chiesa di S. Severo e parte del sottostante edificio romano di età adrianea; il progetto di apertura al pubblico, avviato nel 1987 con il finanziamento della copertura del complesso, prevede la ricollocazione dei mosaici pavimentali. La Soprintendenza Archeologica, che gestisce l'area archeologica, ha già avviato alcune collaborazione sia con l'Università di Bologna e di Ravenna sia con altre università straniere per la realizzazione di scavi in zone di diverso interesse archeologico, fra cui anche le necropoli. L'area del quartiere portuale nel podere Chiavichetta é aperta al pubblico tutti i giorni dalle 9,00 alle 16,00 durante l'inverno e fino alle 19,00 durante l'estate; é possibile prenotare visite guidate telefonando allo 0339 895769. Le altre zone non sono ancora fruibili dal pubblico.

Speciale siti e musei archeologici - pag. 6 [1999 - N.6]

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