Antonio Corbara

Pioniere nel promuovere la campagna fotografica dei beni artistici, lasciò alla Biblioteca Comunale di Faenza un corpus di oltre 17.000 immagini riguardanti il territorio

Giorgio Cicognani - Ispettore onorario ai Beni Artistici e Storici

Nel febbraio del 1984 si spegneva, a Castelbolognese, il dottor Antonio Corbara, uno dei più noti studiosi d'arte della Romagna. Nato a Faenza nel 1909, Corbara fin da giovane si era interessato al mondo artistico, collaborando con Gaetano Ballardini all'ampliamento delle collezioni del Museo Internazionale delle Ceramiche. Dal 1930 si dedicò inoltre alla schedatura di tutte le opere d'arte del comprensorio faentino, allargando via via il suo raggio d'azione fino a Rimini ed oltre. Laureatosi in medicina nel 1933, dopo aver lavorato a Faenza, nel dopoguerra si trasferì a Castelbolognese dove esercitò la professione di medico condotto, ma le sue capacità in campo artistico gli meritarono ben presto la carica di Ispettore Onorario alle Antichità, compito spesso arduo e ingrato. Ebbe quindi l'incarico di predisporre il primo inventario dei beni culturali delle province di Ravenna e Forlì. Lavorò instancabilmente per anni segnalando gli abusi, le manomissioni e lo stato di abbandono di innumerevoli opere d'arte in tutta la Regione, attirandosi spesso incomprensioni e non poche inimicizie. L'amore per il bello lo spingeva spesso a percorrere in bicicletta chilometri e chilometri per raggiungere le più sperdute pievi e chiese di campagna e verificare il patrimonio artistico in esse contenute, cosa che purtroppo molti ricercatori d'oggi non fanno. Fautore convinto dell'iniziativa di promuovere la campagna fotografica dei beni artistici, ha scattato migliaia di foto, raccogliendone contemporaneamente da collezionisti e dal mercato antiquario. Pioniere di quest'importante iniziativa, creò un enorme archivio di immagini, oltre 17.000, un corpus preziosissimo di documentazione inedita, unica in Italia, riguardante un ricco patrimonio, spesso disperso a causa della seconda guerra mondiale o per l'incuria dell'uomo. Questo interessante materiale è attualmente conservato presso la Biblioteca Comunale di Faenza, con oltre mille volumi già schedati e diverse riviste a lui appartenuti. Numerosa è anche la sua corrispondenza con studiosi di fama internazionale, come Arcangeli, Berenson, Longhi, Ragghianti, Salmi, Zeri e con artisti famosi; Gio Ponti, Melandri, Morandi e Bartolini. La bibliografia dei suoi scritti, curata dopo la sua scomparsa da Melisanda Lama e di Bice Montuschi Simboli per la rivista "Romagna arte e storia" n.12 (1984), è uno strumento indispensabile per ripercorrere le difficili tappe delle sue ricerche costituendo una preziosa e puntuale guida per chi voglia conoscere il mondo delle nostre opere d'arte, spesso salvate per il suo intervento. Moltissimi gli interessi che nutriva, soprattutto per la storia delle arti figurative, dove contribuì a mettere in luce Felice Giani, del quale scoprì e valorizzò molte opere con un articolo apparso sulla rivista "Paragone" n.9 (1950). L'attrasse particolarmente la pittura riminese del Trecento, campo in cui aveva acquisito una insuperabile competenza raccogliendo numerose immagini che sono state già riordinate. Il suo è stato un lavoro costante e coerente, animato da tanta passione e pazienza, anche se a volte il suo carattere, un po' polemico, lo portava ad animati dibattiti sulle colonne dei giornali che tuttavia aggiungevano sempre interessanti precisazioni e chiarimenti in merito alla storia dell'arte e ai monumenti più sconosciuti. Nel 1994 la Signora Clara Corbara, nel decennale della morte del marito, ha donato al Museo Internazionale delle Ceramiche una splendida opera di Pietro Melandri eseguita nel 1931, raffigurante una maschera di satiro. Questo munifico gesto testimonia da un lato la grande sensibilità artistica della Signora e ci offre dall'altro un ulteriore motivo per ricordarci di lui con tanta gratitudine.

Personaggi - pag. 8 [2000 - N.7]

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