Carlo Grigioni: una vita per gli archivi

Scopritore del maestro fiorentino Biagio d'Antonio, con la sua attività di ricerca e di studio ha contribuito a far luce su diverse attribuzioni rimaste incerte per anni

Giorgio Cicognani - Ispettore ai Beni Artistici e Storici

Storico, studioso d'arte, ma soprattutto documentalista d'eccezione, con un drenaggio sistematico degli archivi cittadini riuscì a comporre il quadro pressoché completo dell'attività dei pittori a Faenza in epoca rinascimentale, impresa poi pubblicata nello splendido testo La pittura faentina dalle origini alla metà del Cinquecento. Uscita dapprima a puntate sulla rivista "Valdilamone", tra il 1933 e 1934, l'opera venne raccolta nel 1935 in un agile ma robusto volume, la cui parte forse più entusiasmante (l'identificazione cioè della personalità artistica di Biagio d'Antonio) era già prontamente registrata nel 1934 da Roberto Longhi. Il grande critico non mancò poi di darne conto nell'Officina ferrarese uscita appunto in quell'anno, a riprova del fervido dialogo scientifico esistente fra i due, che di fatto pone Carlo Grigioni su una ribalta di prim'ordine, annullando il pregiudizio contemporaneo che lo vorrebbe relegato in una dimensione oscuramente provinciale. Carlo Grigioni, nato a Forlì nel 1871, moriva il 23 giugno 1963 all'età di 92 anni. Faenza è la sua seconda patria, e qualcuno lo ricorda ancora qui, all'archivio della Cattedrale e alla Biblioteca Comunale, curvo su antichi protocolli, intento a trascrivere. Così lo ricordava Mons. Antonio Savioli: "… il suo è un viso da archivio, se così si può dire: due piccoli occhi aguzzi per vedere a fondo in quei misteri scoloriti, un naso appuntito per meglio fiutare le notizie, una trasparenza tranquilla e quieta, come si addice ad uno storico imparziale". Il dr. Grigioni si laureò in medicina e chirurgia a Bologna nel 1894, esercitando la professione prima a Forlì, poi a Ripratansone di Ascoli e di nuovo in Romagna a S. Mauro. Durante la prima guerra mondiale fu capitano medico di campo al Corso, poi all'ospedale militare di Milano. Nella capitale lombarda, nel 1917, entrò a far parte del Touring Club come redattore delle Guide d'Italia, dedicandosi definitivamente all'attività letteraria. Nella sua lunga carriera consultò archivi dovunque da Napoli a Milano, particolarmente quelli delle Marche, Romagna e Roma, schedando migliaia di documenti che utilizzò poi in saggi e studi. La devozione di Grigioni alla nostra città traspare nella bellissima dedica apparsa sul già citato volume La pittura faentina dalle origini alla metà del Cinquecento dove è scritto: "Al genio di Faenza inesausto nei secoli questo libro è devotamente dedicato". A seguito delle sue ricerche, che scoprirono tra l'altro la presenza del grande maestro fiorentino Biagio d'Antonio, gli studiosi E. Golfieri e A. Corbara riuscirono a far piena luce sulle opere di questo importante pittore fino ad allora troppe volte confuso con altri maestri dell'epoca. Ci sembra opportuno segnalare che recentemente è stata pubblicata una splendida monografia del pittore fiorentino a cura di Roberta Bartoli che ricostruisce completamente il suo "iter artistico". Il Grigioni diede anche un contributo più che decisivo alla storiografia ceramica. Chi abbia la pazienza di sfogliarsi le annate della rivista "Faenza" si accorgerà che il lavoro intrapreso da lui fin dai primissimi numeri, continua con impressionante stillicidio. Pubblicazione di notevole spessore è la sua monografia intitolata: Marco Palmezzano, pittore forlivese. Nella vita, nelle opere, nell'arte, edita a Faenza nel 1956, ma l'opera che ha maggiormente prediletto lo studioso è indubbiamente Pietro Barilotto pubblicata nel 1962. Il Grigioni, durante la vita, ha collaborato a moltissime testate di riviste e giornali testimoniando così il suo amore verso la storia locale e l'intera Romagna. Queste brevi notizie non rendono giustizia all'infaticabile ricercatore che ha dedicato tutta la sua esistenza allo studio dell'arte contribuendo a far luce su diverse attribuzioni che per tanto tempo erano rimaste incerte.

Personaggi - pag. 11 [2000 - N.8]

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