Ceramiche Déco

Un gusto internazionale raccontato attraverso la ceramica, ma anche grafiche, vetri e metalli dei protagonisti del Déco italiano

Claudia Casali - Direttrice MIC Faenza

Jazz, fox-trot, tango, identità tra maschile e femminile, emancipazione femminile, orientalismo, ritmo, velocità delle automobili, modernità della metropoli, innovazione e glamour: questi sono i tratti distintivi della moda che investì gli stili di vita della classe borghese internazionale tra gli anni Venti e Trenta del Novecento. Il Déco fu appunto uno stile di vita, un gusto, come ha più volte sottolineato la storica dell'arte Rossana Bossaglia, una moda che portò alla grande scoperta dell'alto artigianato artistico. Una strada già avviata dal Liberty che nel Déco vide l'abbandono delle linee sinuose per quelle astratte, più rigorose, zizzagate, attente alla produzione in serie, avviate dalle ricerche futuriste di Depero e Balla.
La mostra, in corso al MIC fino al 1° ottobre 2017, concentra la propria attenzione sulla produzione ceramica italiana e internazionale a partire proprio da quella faentina che, in quegli anni, fu fondamentale per lo sviluppo e l'affermazione del gusto Déco in Italia. Questo avvenne grazie a figure di spicco come Domenico Rambelli, Francesco Nonni, Pietro Melandri, Anselmo Bucci, Riccardo Gatti, Giovanni Guerrini, Ercole Drei, creativamente attivissimi grazie all'aggiornata "scena" stimolata dalla presenza del Museo Internazionale delle Ceramiche e dalla Regia Scuola Ceramica, fondati da Gaetano Ballardini rispettivamente nel 1908 e nel 1919. Autori poliedrici e politecnici, che si occuparono anche di grafica, ebanisteria, intarsio, moda, e che furono protagonisti - nella doppia veste di partecipanti e curatori - prima di tutte le Biennali Internazionali dedicate alle arti decorative organizzate da Guido Marangoni nella prestigiosa sede della Villa Reale di Monza (1923, 1925, 1927), e in seguito delle triennali (Monza 1930, Milano dal 1933).
Un ruolo di rilievo è dato alla figura di Francesco Nonni, di cui sono esposte diverse opere, tra le quali alcune pressoché inedite. Per la prima volta sarà visibile al pubblico il Corteo Orientale del 1925 - il MIC possiede una versione successiva, del 1927 - che vinse la medaglia d'oro all'Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne di Parigi, evento che sancì la nascita ufficiale del termine "Art Déco". Di Nonni è anche la Danzatrice (1924), un'opera inedita.
Déco definisce il senso e il segno di un tempo che si mescola con le categorie di Ritorno all'ordine, Valori Plastici, Novecento, Astrazione e Realismo magico; esprime il gusto eclettico di un'epoca instabile, risultato e commistione di vari stimoli, che, nonostante le avversità economiche e politiche, prosegue il suo cammino fino alla metà degli anni Trenta. Gli autori selezionati hanno realizzato i pezzi più significativi del Déco italiano.
Le ceramiche in mostra sono poi affiancate da vetri, tessuti, legni e metalli di Guerrini, dalle xilografie di Nonni, dai mobili di Berdondini, dagli specchi dell'Ebanisteria Casalini, dai magnifici esemplari realizzati presso la Regia Scuola sotto la direzione artistica e tecnica rispettivamente di Domenico Rambelli e di Anselmo Bucci. Diversi i raffronti nazionali, con le splendide ceramiche di Gio Ponti e Giovanni Gariboldi per la Richard Ginori, le manifatture Lenci e Rometti, e internazionali, con le ceramiche tedesche della Repubblica di Weimar, la produzione austriaca della Wiener Werkstätte - che mostra i nuovi stilemi introdotti da Michael Powolny, Otto Prutscher, Dagobert Peche, Vally Wiseltier -, le ceramiche belghe - con le manifatture di Boch Frères e la Fabbrica Imperiale e Reale di Nimy -, le opere danesi delle manifatture Bing & Gröndhal di Copenhaghen, i cui pezzi, esposti a Monza alla Biennale del 1927, furono poi donati dall'allora direttore Paul Simonsen al Museo faentino per arricchire le collezioni internazionali.
La mostra si inserisce nell'ambizioso progetto Art Déco. Gli anni ruggenti in Italia dei Musei di San Domenico di Forlì, promosso dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, e fa parte di un circuito espositivo, anch'esso promosso dalla stessa Fondazione, in cui è compresa anche Magiche Atmosfere Déco, curata da Beatrice Sansavini e Paola Babini presso il Padiglione delle Feste e del Divertimento di Castrocaro Terme (dal 18 febbraio al 2 luglio 2017).


Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 21 [2017 - N.58]

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