Piccolo Museo di Bambole e altri Balocchi - Ravenna

Musei specialistici

Palazzo Rasponi Murat, via Marco Fantuzzi, 4 48121 Ravenna
Tel. 335 6067703 - 331 2663331
email info@museodellebambole.it
web http://www.museodellebambole.it

Apertura: da maggio a settembre ore 10-12,30 e 16-19;
da ottobre ad aprile ore 10-12,30 e 15-18
Chiusura: il lunedì (tutto il giorno) e il giovedì pomeriggio (tranne dicembre, nel mese di gennaio dopo l'Epifania e nei due giovedì prima di Pasqua).

Ingresso a pagamento (biglietto intero € 2,50 ridotto € 1). Accessibile ai diversamente abili

Bambole in porcellanaInternoNegozio di mode
A Ravenna, al n. 4 di Via Fantuzzi, angolo Piazza Kennedy, si trova il "Piccolo Museo di Bambole e altri Balocchi".
I locali, dove ha sede, furono costruiti su disegni si Camillo Morigia come magazzini del Palazzo quattrocentesco Rasponi-Murat.
Le stanze che ospitano il museo sono illuminate da ampie finestre due delle quali si affacciano sulla corte interna del Palazzo.
Per le teche e gli arredi è stato scelto un tenue color grigio perla per far risaltare tutto il colore e l'allegria dei giocattoli esposti.
Esiste un termine nel vocabolario italiano "imbambolato" che significa immobile e inespressivo proprio come una bambola; ebbene le bambole in questo Museo non sono affatto imbambolate poiché ognuna fa parte di un piccolo contesto ed è circondata da oggetti e mobiletti rigorosamente della sua stessa epoca.
Inoltre appaiono intente ad adempiere qualche lavoro come lavare, stirare, cucire, cucinare, pettinarsi, prendere il tè, proprio come se il gioco di una bimba fosse stato appena interrotto.
Poiché gli arredi delle case di bambole in passato erano del tutto simili agli oggetti degli adulti sia per i materiali che per la forma, è possibile, visitando il Museo, ricavarne una storia di costume e un percorso tra gli stili '800, "liberty", "déco" e "svedese".
Nel Museo non ci sono soltanto giocattoli allora definiti femminili, ma anche cavalli a dondolo, automobiline a pedali, giocattoli di latta, un tempo costruiti quasi esclusivamente per i maschietti.
Dai balocchi si passa ad un settore dedicato al mondo della scuola di un tempo dove si possono vedere cartelle di fibra, calamai, cannette, penne, pennini, inchiostro e carte assorbenti ed infine le temute matite rosse e blu, tutti materiali ormai sconosciuti ai bimbi di oggi.
Un reparto è dedicato agli indumenti e oggetti per neonati, che incuriosiscono non solo per la piacevolezza dei pizzi e dei ricami, ma anche per il loro utilizzo.
Le fasce con le quali si avvolgevano i bimbi come piccole mummie, i bustini, le cuffiette, le coltricelle, i dindini, i dentaruoli, i vecchi barattoli di borotalco ne sono un esempio.
Ed infine un settore è dedicato alla "bambola nel mondo": bambole attuali ma provenienti da tutte le parti del mondo e costruite artigianalmente: dall'aborigeno australiano dotato di boomerang, alla coppia di bamboline mongole, dalla maori dal viso tatuato al gaucio argentino, dalla bambola votiva giapponese all'Amish della Pennsylvania.
Il Museo è fornito anche di una biblioteca costituita di oltre 300 libri per l'infanzia anch'essi come i giocattoli stampati tra il 1850 e il 1950, una serie di edizioni del "Pinocchio" e raccolte dai giornali per i ragazzi si fine '800.
I testi sono in inglese, francese, tedesco e italiano e sono a disposizione del pubblico per la loro consultazione.

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