Casa Museo Vincenzo Monti - Alfonsine

Musei di scienze naturali

Via Passetto, 3 48011 Alfonsine
Tel. 0544 869808 Fax 0544 869808
email turismoalfonsine@provincia.ra.it
web http://www.racine.ra.it/casamonti

Museo di Qualita' 2010-2012Museo di Qualita' 2010-2012

Apertura: da dicembre a febbraio e da giugno a agosto: da lunedì a venerdì, ore 9-13; da marzo a maggio e da settembre a novembre: lunedì e venerdì, ore 9-13; martedì e giovedì, ore 9-13 e 14-17.30; mercoledì, ore 9-13 e 14-17.
Sabato, domenica e festivi aperto solo su prenotazione.
Chiusura: dal 22 dicembre al 6 gennaio e dal 9 al 24 agosto

Ingresso gratuito
Accessibile ai diversamente abili

Saletta montana: busto del Monti realizzato su calco funerario da Cincinnato BaruzziCasa Museo Vincenzo Montila sala della culla
All'estrema periferia della città delle Alfonsine, in località Passetto, sorge una bella casa rurale del Settecento ove ebbe i natali, nel febbraio del 1754, Vincenzo Monti, il principe del Neoclassicismo italiano. L'edificio ha subito varie vicissitudini, conoscendo il primo periodo di splendore nel 1928, centenario della morte del Poeta. Molti i lavori di quel periodo, fra i quali l'abbellimento della saletta montiana, dovuto a Marcello Mariani e consistente in fregi pittorici di stile liberty, recanti i titoli delle opere più significative del Poeta e i versi scritti dal Manzoni per la dipartita del maestro e dell'amico:

Salve, o divino, cui largì Natura
Il cor di Dante e del suo duca il canto.


Alcuni lavori di restauro furono eseguiti nel bicentenario della nascita (1954) da parte dell'Amministrazione Comunale delle Alfonsine. La casa, passata miracolosamente indenne attraverso la furia devastatrice della seconda guerra mondiale (che rase al suolo quasi l'intero paese), fu rimessa in sesto dall'industriale mecenate alfonsinese Marino Marini nel 1978, nel 150° della morte del Monti.

Infine, nel 1998 è stato compiuto un lavoro definitivo che ha fatto sì che oggi la casa sia una delle più belle fra le "case della memoria" e che soprattutto sia una struttura aperta e vivace, al cui interno non solo è collocato il Museo Montiano, ma anche un Centro di Educazione Ambientale, punto di riferimento per scuole e cittadini, desiderosi di conoscere meglio le zone della bassa pianura ravennate, ma soprattutto la Riserva Naturale di Alfonsine.

Per quanto concerne il Museo montiano, l'inaugurazione, avvenuta il 23 maggio 1998, fu caratterizzata da una mostra di elevato livello in quanto, per la prima volta, venivano esposte quasi tutte le opere autografe del Monti ottenute dal Fondo Piancastelli della biblioteca di Forlì.

Terminata la mostra, ancora oggi è possibile vedere a casa Monti molte editio princeps fra le quali l'esemplare bodoniano dell'Aristodemo.

Sopra la porta d'ingresso sta scritto un motto dei Salmi: "Redime me a calumniis hominum, ut custodiam mandata tua"; altre lapidi marmoree ricordano l'intervento dell'Amministrazione (1954), la vista del Carducci (1905), il lavoro benemerito di Marino Marini. Al piano terra di Casa Monti, nella sala conferenze, si possono ammirare alcuni affreschi, salvati da una vecchia casa patrizia alfonsinese, che non presentano particolare interesse artistico, ma che testimoniano alcuni aspetti delle Alfonsine dei tempi andati. Graziosa la stalla, formata di tre loggette, che oggi funge da luogo di ristoro e da bookshop.

Al piano superiore degne di nota la Sala della Culla che conserva alcuni mobili d'epoca, quali appunto la culla settecentesca appartenuta alla famiglia del poeta, il letto, l'armadio ed una deliziosa specchiera, oltre a manifesti che ripercorrono le tappe fondamentali delle celebrazioni montiane, la saletta montiana ove spiccano il busto marmoreo di Cincinnato Baruzzi, allievo prediletto del Canova, e quello della figlia del Poeta, Costanza (presumibilmente dodicenne); alle pareti alcune lettere autografe del Monti, un manoscritto del cardinale Gaisruk (assai importante per dimostrare come la traduzione montiana della Puçelle d'Orlèans di Voltaire non sia andata bruciata, come voleva lo stesso poeta per il contenuto troppo ardito dell'opera) ed uno scritto del genero Giulio Perticari.

Se le decorazioni, i cimeli ed i mobili sono ancora quelli del tempo, di recente acquisizione sono invece alcuni autografi del Monti e della figlia Costanza, che contribuiscono ad arricchire il patrimonio del museo. Infine la sala dei documenti che accoglie al suo interno pregevoli edizioni originali delle opere del poeta e ne ripercorre tutta la carriera.

I volumi risultano significativi sia per le rifiniture, spesso ottenute in preziosi caratteri e fregi oro, sia per la rarità dovuta alla limitatissima tiratura con cui vennero realizzati. Nella medesima stanza è possibile vedere alcune copie di importanti scambi epistolari intercorsi tra il Monti, il Manzoni e il Leopardi, oltre a diplomi e riconoscimenti, conferiti al poeta da tutte le più celebri Accademie Letterarie italiane.

Le opere del Poeta esposte nella sala provengono dal fondo montiano della biblioteca comunale delle Alfonsine, formato da donazioni (importante quella di Pasquale Montanari) custodite con zelo quasi religioso dal Comitato montiano.

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The Vincenzo Monti Museum is part of the network of the province of Ravenna and was opened to the public in May 1998.
Its upper floor is home to the Monti Museum, divided into three rooms, where numerous first editions are on show - some of which are considerable rare - as well as autographs and other objects and artefacts that help to reconstruct the life of the poet, born in this house in Alfonsine in 1754.
The ground floor houses the Environmental Education Centre, which aims in a variety of ways to involve a growing number of people to spread a new awareness of the environment and sustainable growth. While its presence here may seem unusual, it is in fact perfectly in keeping with the nature  of the house itself , being a farmhouse situated in the open countryside, in an area that today forms part of the Po Delta Park.
The house, a typical example of local eighteenth century rustic architecture, is surrounded by a small park, and although the building, as it can be admired today, is the fruit of painstaking restoration and preservation work carried out in 1998, it has a long history that intertwines with the vicissitudes of the Alfonsine-born poet.

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