Il Cardello - Casola Valsenio

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Via il Cardello, 15 48010 Casola Valsenio
Tel. 0544 30386 Fax 0544 212437
email biblioriani@racine.ra.it
web http://www.fondazionecasadioriani.it/modules.php?name=IlCardello

Apertura: tutti i giorni festivi dal 1° aprile al 31 ottobre, festivi ore 10-12 e 14.30-18.30; negli altri giorni apertura solo su appuntamento.
Parcheggio: A un centinaio di metri è presente un parcheggio con circa 50 posti auto

Ingresso a pagamento; ingresso gratuito per i possessori di "Romagna Visit card"

Il Museo del CardelloInterno del Museo del CardelloInterno del Museo del Cardello
Il singolare edificio, in cui Alfredo Oriani trascorse quasi intera la vita e scrisse tutte le opere, sorge in uno dei tratti più pittoreschi della valle del Senio.
Si ignora l'epoca in cui fu edificato, ma sappiamo che costituì per un lungo periodo la foresteria dell'abbazia benedettina di Valsenio, risalente forse al sec. XI (attestata comunque dal 1126).

E' verosimile che il Cardello, nella sua originaria struttura romanica, sia di poco posteriore all'abbazia.
E' invece documentato che dal 1419 esso fu concesso in affitto, con le terre adiacenti, per quindici anni.
Numerosi contratti di enfiteusi e di vendita si susseguirono dal sec. XV al XIX, quando, il 26 settembre 1855, Luigi Oriani, padre di Alfredo, acquistò la tenuta e la villa, che divenne così la dimora stabile degli Oriani. L'aspetto attuale dell'edificio risale al 1926.

La documentazione fotografica dimostra che, più che di un restauro, si trattò di una disinvolta ristrutturazione, solo in parte rispettosa dei valori architettonici originari. Resta comunque il fatto che la mole del Cardello, pur nel suo ormai sedimentato intreccio di romanico autentico e di finto antico, costituisce un monumento di indubbio interesse, la cui austera suggestione è accentuata dalla stupenda cornice del parco.
Il mausoleo dello scrittore risale al 1923-24 e riflette lo stile ed il gusto prevalenti negli anni del fascismo.
I resti di Oriani furono traslati nell'attuale sepolcro nell'aprile 1924, dal cimitero di Valsenio.
Nell'ipogeo antistante il sepolcro furono sepolti il padre dello scrittore, Luigi (1817-1896), il figlio Ugo ( 1891-1953) e la nuora Luisa Pifferi (1894-1979). L'interno del Cardello costituisce un raro esempio di abitazione signorile romagnola ed è caratterizzato da una notevole coerenza fra struttura architettonica ed arredamento. La severità dell'insieme conferisce una sostanziale unità di stile al complesso di armadi, madie, letti, suppellettile varia.
Non si può non menzionare almeno la cucina, che ha pochi riscontri in Romagna, la loggia del primo piano, lo studiolo di Alfredo Oriani e la cameretta di stile monastico in cui egli morì il 18 ottobre 1909.

Nell'ampio sottotetto è allestita una piccola raccolta di attrezzi agricoli della tenuta del Cardello e di cimeli, fra cui la bicicletta di Alfredo Oriani.
Il visitatore odierno, fortunatamente ormai estraneo al clima di greve retorica che intorno a questo monumento aveva diffuso il fascismo, percepisce immediatamente il fascino della casa-museo, che si impone a chiunque ne varchi la soglia.
Sotto il profilo culturale, resta il rimpianto per quanto nel 1945 è stato distrutto (manoscritti, libri, oggetti d'arte) o asportato (particolarmente il memorabile ritratto dell'Ariosto, tradizionalmente ascritto a Dosso Dossi, ma attribuito poi a Tiziano da studiosi come George Gronau e Roberto Longhi).
Quello che resta della biblioteca personale dello scrittore, circa 500 volumi, è disposto sul tavolo e sui palchetti dello studio.

In una stanza vicina sono ordinate molte delle edizioni delle opere di Oriani, nonché gran parte della letteratura su di lui.
In questi trentacinque anni di gestione della Fondazione Casa di Oriani, interventi conservativi e migliorativi sono stati operati sia all'esterno che all'interno della villa, che si è avuto cura di mantenere nello stato in cui la signora Pifferi Oriani l'ha lasciata.
A lei è stata dedicata, nel 1987, la saletta per attività culturali ricavata nel locale dei proservizi attiguo al Cardello.


Il Cardello è diventato, oltre ad una istituzione museale, anche la sede di attività culturali, promosse in proprio da "Casa Oriani" ovvero in collaborazione con istituzioni ed enti locali, e con gli Assessorati provinciali e regionali.
Sono così diventati appuntamenti tradizionali gli Incontri al Cardello, che si svolgono nelle prime settimane di settembre, in cui sono proposti momenti di riflessione e studio sull'opera di Oriani e su aspetti della vita politica e culturale della Romagna in età contemporanea.

Altrettanto interesse hanno suscitato le rassegne di Musica ed arte al Cardello, promosse dal Comune e dalla Pro Loco di Casola Valsenio.
Nella cornice del parco sono organizzati concerti di musica strumentale e mostre (fotografia, scultura, pittura) di artisti, non solo locali.
Il Cardello è inserito all'interno di un lussureggiante parco che ha ottenuto nel 1975 da parte del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali la "Dichiarazione di notevole interesse pubblico".
Il parco è in parte visitabile.

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