Museo Carlo Zauli - Faenza

Musei artisticiMusei specialistici

via della Croce, 6 48018 Faenza
Tel. 0546 22123 - 339 1544010
email museocarlozauli@gmail.com
web http://www.museozauli.it

Apertura: da martedì a sabato, ore 10-13; domenica e in orari diversi da quelli previsti apertura solo su appuntamento. Possibilità di fissare una visita guidata in altri orari
Chiusura: il lunedì; due settimane nel mese di agosto; una settimana nel mese di dicembre.

Ingresso a pagamento (€ 6 - € 3 - gratuito per under 12, titolari membership card, guide turistiche e accompagnatori gruppi). Ingresso al Museo gratuito in occasione di eventi

una sala del Museo Carlo Zauliuna sala del Museo Carlo Zauliopere di Carlo Zauli durante la lavorazione
Il Museo è stato inaugurato nel 2002 nei locali che furono il laboratorio di Carlo Zauli, considerato uno dei maggiori scultori ceramisti del Novecento e punto d'ispirazione per molti artisti contemporanei.
Nato a Faenza nel 1926, allievo e collaboratore di Angelo Biancini, Zauli frequenta fin da giovanissimo alcuni corsi di ceramica; il suo lungo percorso artistico inizia nel 1950 quando, assieme agli amici Uberto Zannoni, Averardo Giovannini e Renato Zama, rileva lo studio del ceramista Mario Morelli, il laboratorio sito in via della Croce a Faenza in cui è sorto il Museo Carlo Zauli.

Noto internazionalmente sin dalla fine degli anni '50, quando realizzò il grande fregio per la reggia di Baghdad, Zauli è presente con le sue opere in una quarantina di musei di tutto il mondo.
La sua arte si può definire un continuo dialogo tra struttura e materia, tra geometria e naturalità, tra forma primaria e metamorfosi esaltata dalla forte energia plastica dell'argilla, nella cui relazione si può ascoltare, come scrisse nel 1974 il critico giapponese Inui, il silenzio della grande natura.

Il Museo riesce efficacemente a narrare la vicenda artistica e creativa di Carlo Zauli attraverso due percorsi museali paralleli e coincidenti: un percorso prettamente espositivo che espone opere datate dagli anni '50 agli anni '90 e che svela al visitatore l'attitudine alla ricerca e sperimentazione di un artista che da ceramista divenne scultore, e un percorso legato al suo studio-bottega, che si snoda tra gli ambienti del suo laboratorio, dalla cantina delle argille alla stanza degli smalti, dalla sala dei forni a quella dei torni e dei grandi altorilievi.

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